sabato 26 febbraio 2011

Verbale Assemblea Costituente del 19/02/2011

Codigoro in MoVimento

Verbale dell'Assemblea Costituente del giorno 19/02/2011, saletta al primo piano del Bar Roma, piazza Libertà, Codigoro (FE)

  • Elenco partecipanti:
Caterina Agnelli
Matteo Avanzi
Francesca Baldassari
Valerio Bellagamba
Giorgio Campi
Rita Carli
Andrea Castagnoli
Enrico Feggi
Alessandro Galli
Ambra Giovannini
Lorenzo Lo Bracco
Elia Mantovani
Mauro Marzola
Matteo Mingozzi
Fabio Piva
Marco Piva
Andrea Serio
Gabriele Zonari
Massimo Zonari

  • Sintesi del dibattito:
Introduzione con presentazione dell'argomento dell'assemblea, ovvero trovare i 16 candidati più il portavoce candidato sindaco;
• (Enrico Feggi): “Prima si trovino i 16 candidati, poi si proceda a trovare il candidato sindaco”;
• (Fabio Piva): “Il movimento è giovane e perciò servirebbe un candidato giovane. Se si conosce già un possibile portavoce, qualcun altro può essere più stimolato ad entrare nel gruppo dei 16. I “16” hanno il ruolo di sentinella sul territorio, ovvero prestano il proprio aiuto grazie alle esperienza di ciascuno a chi partecipa fisicamente al consiglio comunale”.
• (Massimo Zonari): “Faccio io il numero 16!”;
Trovati i 16 componenti della lista.
• (Andrea Castagnoli): “Io me la sentirei di propormi come portavoce, il mio unico limite è la presenza fisica, studiando a Venezia”;
• (Fabio Piva): “Ci siamo sempre noi sul territorio”;
• (Andrea Castagnoli): “Questo però può risultare un punto dove i partiti possono attaccare”;
• (Fabio Piva): “La distanza viene colmata dall'uso della tecnologia. Ci avvarremo di questa per comunicare in velocità a prescindere dalla distanza”;
Dopo quest'ultimo intervento non ne sono susseguiti altri.

  • Conclusione:
Oltre ad Andrea Castagnoli nessun altro si è proposto come portavoce candidato sindaco e nessuno ha dissentito questa proposta di candidatura; non ci sono quindi state votazioni, vista dimostrata l'unanimità delle idee.

mercoledì 23 febbraio 2011

Tutto cambia, pur rimanendo uguale

Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto influenza e febbre tra i 39° e i 40° per tre giorni e solo oggi comincio a migliorare. Ho riflettuto molto in questi giorni, tanto che mi risulta difficile scrivere, per cui perdonatemi un po' di romanticismo.

Sabato 19 febbraio si è riunita la prima assemblea costituente del MoVimento di Codigoro. È stata davvero una grande soddisfazione poter vedere tante facce amiche e tante persone nuove che rigenerino continuamente l'aria del 5 Stelle: a parte gli “inseparabili” Matteo, Alessandro e Lorenzo, ricordo con piacere l'entusiasmo di Andrea, la vivacità e la simpatia di Fabio, l'estro di Massimo, la sincerità di Matteo e Caterina, il pragmatismo di Gabriele, i consigli di Giada e la vitalità di Giorgio. Li ho guardati tutti, uno per uno, ho visto che anche chi mi diceva di essere tranquillo, nascondeva tratti di tensione. Ho potuto sentire qualcosa di indescrivibile, forse un'emozione, un tremito che ci ha collegati per diversi istanti: tutti hanno espresso il proprio parere personale unico ed irripetibile, ma ognuno avrebbe potuto concludere la frase dell'altro, perché il pensiero era per molti tratti simile. Ero molto combattuto, visto che come in tutte le scelte importanti e vere della vita, non esiste una strada tutta giusta o tutta buona, anzi, le difficoltà e i problemi ci sono sempre, ma ho deciso di alzare la mia manina e dirvi: se volete ci metto la faccia e mi impegnerò al massimo per il MoVimento. Dal dubbio è scattato poi un sorriso. Le frasi di incoraggiamento, le strette di mano e le pacche sulle spalle mandano via molti timori.
A mente “fredda” (virgoletto visto che con 38° di febbre, non si può parlare di freddo) mi pare che abbiamo fatto la scelta migliore, poi sarà solo il futuro a dircelo.
In tanti mi chiedono: come ti senti, sindaco? A me scappa da ridere, quando lo chiedono, perché non riesco a vedermi come un ente separato o su un piano diverso dal vostro. È per questo che userò sempre la prima persona plurale, il noi, non l'io singolo, poiché il Comune lo dobbiamo migliorare insieme, non io, non loro, non lui, ma noi, tutti noi, non dimentichiamolo mai. Infatti ho sottolineato (nella conferenza stampa di domenica 20 febbraio) che l'accezione candidato non mi pare adatta per il nostro MoVimento, ricorda troppo la figura del leader-comandante solitario, meglio portavoce, poiché altro non mi sento che questo. Il titolo del post la dice lunga, tutto è cambiato perché adesso siamo ufficiali, siamo tanti, siamo convinti, insomma siamo vivi! E allo stesso tempo tutto è rimasto uguale, perché siamo sempre una rete orizzontale dove ognuno vale uno e quindi serve il contributo di tutti.

Scusate se mi sono dilungato, la febbre fa brutti effetti, ma questo era soltanto il mio modo per dirvi grazie e avanti tutta per il bene di Codigoro!

Andrea Castagnoli

P.S. Siccome sono stato più astratto del previsto, vi metto i link delle informazioni della stampa, molto più concrete di me in merito:

venerdì 18 febbraio 2011

L'inno di Mameli, l'Italia e Benigni

Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò

Perché come dice Benigni, anche in un piccolo paese si vede tutta l'Italia...

giovedì 17 febbraio 2011

Telecamere su Cona

Estense.com 17.2.11

Davanti all’ospedale una troupe di Sky Tg24 intervista Tavolazzi

Telecamere e microfoni davanti al polo di Cona. Sono quelle di Sky Tg24, arrivate appositamente a Ferrara. Uno sfondo, l’ospedale in fase di costruzione. E delle voci, quelle di Valentino Tavolazzi e Angelo Storari. Intervistati dal telegiornale di Murdoch, il consigliere comunale e il portavoce di Progetto per Ferrara hanno espresso il proprio punto di vista, fortemente critico, verso la politica sanitaria locale. In primis i tempi biblici di realizzazione, i costi esorbitanti (“500 milioni di euro spesi male”) e la scelta di abbandonare il “vecchio” Sant’Anna.

Quello che non è riuscito a dire nei tempi del servizio televisivo, Tavolazzi l’ha affidato a un comunicato, nel quale riprende il filo delle ultime polemiche attorno al grande incompiuto.

A partire dalla chiusura del pronto soccorso di corso Giovecca.

“I direttori delle due aziende sanitarie difendono all’unisono la sciagura di Cona – attacca l’ex city manager -, con argomenti come la “golden hour” o il “first hour quintet” (il criterio temporale per intervenire in maniera ottimale a livello di triage per le cinque patologie più diffuse, tra cui infarto e ictus, ndr), adattati ad hoc per una tesi indifendibile, illudendosi così di far dimenticare venti anni di cantiere nel fondo “della morte”, il Sant’Anna lasciato cadere a pezzi, la chiusura dell’ospedale storico e del suo pronto soccorso”.

Dalla linea di fuoco di Progetto per Ferrara partono parole roventi nei confronti di tutti i protagonisti che in qualche modo sono intervenuti sul tema del nuovo nosocomio. E così, dopo i due direttori, nel mirino finisce anche il presidente dell’ordine dei medici, ‘colpevole’ di “liquidare con battute da avanspettacolo («mi auguro che Tavolazzi organizzi un referendum anche per chiedere il mantenimento dei fruttivendoli sotto casa»), i disagi procurati ai cittadini dal trasferimento a Cona dei servizi ospedalieri”.

Dopo Bruno Di Lascio, la zona di tiro si allarga a quella che Tavolazzi definisce “la chiamata alle armi”: “tavoli permanenti per la comunicazione, comunicati e conferenze stampa un giorno sì e l’altro pure, mobilitazione di chiunque faccia parte dell’entourage sanitario regionale, direttori, consiglieri comunali medici e non del Pd, imprenditori privati delle costruzioni e della sanità, progettisti”.

“Tutti – riprende – a difendere il fortino “Cona e chiusura del Sant’Anna”, anteponendo interessi di parte al bene per la cittadinanza”.

Gli strali convergono alla fine verso le due categorie dei politici, cui competono “le scelte strategiche in materia sanitaria”, e i medici: è giusto che i politici si preoccupino dei fondi necessari a creare le strutture sanitarie e a fornire i servizi, ma è altrettanto doveroso per i medici garantire che strutture e servizi siano i più avanzati ed efficaci per la tutela della salute”.

Tavolazzi lascia intendere che secondo lui più di qualche problema non è stato ancora affrontato, o quantomeno è stato sottovalutato. “Quando il Sant’Anna chiuderà – spiega -, per almeno 80mila persone prevalentemente anziani l’accesso a Cona sarà meno rapido, in condizioni di emergenza e non. Tutte le prestazioni oggi erogate dal pronto soccorso in città, saranno fornite a Cona ed i codici verdi e bianchi giunti in ambulanza, dovranno rientrare a Ferrara a pagamento”.

Non solo. “In Giovecca, dopo le 20 nei giorni feriali e tutto il sabato, la domenica e i festivi, troveremo i portoni sprangati, con la sola esclusione della guardia medica. Chemioterapia e radioterapia in giornata non saranno più disponibili in città. Per una storta, una colica, un taglio si dovrà ricorrere a Cona, d’inverno e con la nebbia. E si sa che quasi un ferrarese su tre ha più di 65 anni. Ecco i problemi di cui dovrebbe occuparsi la classe medica”.

giovedì 10 febbraio 2011

Grillo a Ferrara, spettacolo al “PalaSegest”

Ebbene sì, abbiamo avuto il piacere di incontrare Beppe di persona, che ci ha dedicato due ore di libero dibattito, ricordando che il nostro compito primario sarà quello di riallacciare la politica alla funzione sociale, equazione ormai svanita. Ha sfruttato l'occasione dello spettacolo a Ferrara per invitare alcuni membri delle liste civiche di Codigoro e Cento, che nelle prossime elezioni comunali si presenteranno come Movimento 5 stelle.

E’ stato un momento di riflessione, che ha suscitato in noi una carica positiva per non mollare la strada intrapresa qualche mese fa, anche di fronte ad inevitabili difficoltà trovate, data questa nuova esperienza che di cuore
stiamo vivendo. Ci ha spiegato come l'accusa di inesperienza sia spesso infondata, visto che ci ha esperienza in quello che è ormai il mestiere del politico ha prodotto un grave danno all'Italia.


Il prossimo appuntamento con Grillo sarà in piena campagna elettorale a Codigoro, questo il suo modo per aiutare il nostro impegno dimostrato finora.


Vi aspettiamo tutti.


P.S. Tanto per rimanere in tema, ecco l'ultima intervista di Beppe ad Annozero


domenica 6 febbraio 2011

Lettera aperta alla Presidente Zappaterra sul tema "acqua pubblica"

Come gruppo di cittadini in Movimento, non riteniamo di poter tacere sull'argomento “acqua pubblica” sollevato dalla presidente della Provincia Marcella Zappaterra nell'intervento del 2 febbraio scorso. Citare Voltaire significa padroneggiare in buona misura il significato di libertà e tolleranza che il maestro francese esibisce nel suo pensiero. I due concetti viaggiano insieme come fossero avvolti in una spirale continua. Inoltre è naturale dedurre quanto la tolleranza possa essere identificata con l'uguaglianza, visto che è possibile tollerare l'opinione altrui, solo ponendo l'altro sul medesimo piano ed attribuendogli così lo stesso valore.

Ci rivolgiamo a Lei, presidente Zappaterra, per sollevarLe una questione: il ruolo istituzionale che gli elettori, compresi quelli di Codigoro, Le hanno assegnato, salda inevitabilmente nella Sua persona il valore della tolleranza o uguaglianza a quello della libertà. La campagna referendaria attuale del Comitato Acqua Pubblica Ferrara è un importante messaggio politico, sociale e soprattutto umano. Secondo il nostro parere, affermare che “l'acqua non può essere paragonata (correzione nostra) a qualsiasi altro bene economico” e allo stesso tempo dire che “non ci possiamo permettere su questo ambito né sprechi, né ingiuste speculazioni” è quanto mai legittimo. Tuttavia, il presente proposito è da Lei tradotto in una contraddizione fattuale ovvero quella di trattare l'acqua come merce, accentandone la privatizzazione, nell'esprimere il Suo NO al referendum.

Come Movimento di cittadini dotati unicamente delle proprie idee e competenze, per quanto limitate possano essere, vorremmo proporre un'alternativa. Nell'ambito pubblico troppo spesso assistiamo a degli sprechi, come Lei giustamente ricorda, ma allo stesso tempo non possiamo non elogiare l'ottimo lavoro ed il costante impegno degli enti pubblici locali che gestiscono il nostro “oro trasparente”, con i quali dipendenti e dirigenti abbiamo dialogato piacevolmente. La nostra proposta è questa: ci sono esempi di gestione virtuosa e quasi impeccabile, vediamoli come i punti fermi, i modelli da seguire, mentre per coloro che sfruttano la cosa pubblica, siano i nostri governanti, come Lei, a controllare che il loro operato rispetti sempre il rigore e il rispetto nei confronti della cittadinanza. Insomma paghi chi specula sull'acqua, non i cittadini a cui l'acqua appartiene e deve sempre appartenere.

Movimento 5 Stelle Codigoro

Andrea Castagnoli, Alessandro Galli, Matteo Mingozzi, Lorenzo Lo Bracco, Andrea Serio, Gabriele Zonari, Rita Carli, Matteo Avanzi, Caterina Agnelli, Elia Mantovani

Questo il link della lettera della Presidente Zappaterra alla quale abbiamo risposto: http://www.estense.com/acqua-zappaterra-%E2%80%9Cvoto-no%E2%80%9D-0122115.html#comment-68793