domenica 30 ottobre 2011

Il MoVimento 5 Stelle a In Onda (La7)

L'intervista a Grillo

Parte 1/5 

  

Parte 2/5



Parte 3/5



Parte 4/5



Parte 5/5



Questa la sintesi e per la puntata completa ecco il link: http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50238132

sabato 29 ottobre 2011

Ferrara ha il record di decessi per tumore

Il Dossier 214-11 della Regione, pubblicato nei giorni scorsi, registra a Ferrara il maggior numero di decessi per tumore. I dati si riferiscono al 2009 e al territorio provinciale. L’indicatore utilizzato è il “tasso standardizzato” (incidenza decessi su 100 mila abitanti, corretta in base all’età). Vediamo la situazione generale. A Ferrara i decessi per tutte le cause di morte sono stati 1117, incidenza che dopo quella di Piacenza (1129), è la seconda più alta in regione (media 1053). Si muore meno a Rimini (978), Forlì (1016), Cesena (1017), Modena (1019), Bologna (1034). Se restringiamo il focus al totale dei tumori, a fronte di 326 decessi in regione, Ferrara registra il record di 349 casi (in calo rispetto al 2008), seguono Parma e Piacenza (341), Cesena (339), Rimini (332). Incidenze più basse sono a Modena (310), Reggio Emilia (313), Ravenna (314). Per i maschi il dato medio regionale è calato negli anni, avvicinandosi a quello nazionale, ma è rimasto superiore per le femmine. In Emilia Romagna i tumori rappresentano la seconda causa di morte con 14.473 decessi (30,4%) nella popolazione totale e 6.458 (26%) in quella femminile. Sono invece la prima causa di morte nella popolazione maschile, con 8.015 decessi (35,4%). Tra i tumori maligni spicca quello a trachea, bronchi e polmoni. E’ la prima causa di morte in regione nella popolazione maschile, sia considerando tutte le patologie, che le sole tumorali. Di nuovo Ferrara segna il record con 73 decessi per 100 mila abitanti, seguita da Cesena (70), Modena (69), Piacenza e Forlì (68). I valori più bassi si registrano a Ravenna (57), Parma (61), Bologna (63). La media regionale di 65 decessi è superiore al dato nazionale. Dunque in Emilia questo tumore uccide più che in Italia, e a Ferrara più che in Emilia. Purtroppo abbiamo il record di decessi anche da tumori del colon, retto ed ano con 45 decessi contro 35 in regione (superiore al dato nazionale), seguiti da Imola (42), Bologna (38), Rimini e Piacenza (36). Incidenze inferiori si registrano a Reggio Emilia (25) e Forlì (30). Infine Ferrara è prima in regione per decessi da malattie del sistema circolatorio (420, contro una media regionale di 393) e cerebrovascolari (111 contro 96).

Accanto ad altri indicatori, quelli di mortalità sono un punto di riferimento universale per “leggere” le condizioni di vita di una popolazione. In regione esistono differenze e disuguaglianze, come abbiamo visto. E’ compito di chi fa programmazione, scelta delle priorità di salute, valutazione dei servizi sanitari (dirigenti sanitari ed amministratori), tenere conto della distribuzione sul territorio delle patologie ad esito maggiormente letale e fornire servizi di diagnosi, cura e riabilitazione, corrispondenti alle reali necessità della popolazione. Il mondo scientifico ha messo in relazione molte patologie causa di morte (in particolare i tumori), non solo con reddito, istruzione e stili di vita delle comunità, ma anche con la contaminazione di aria, suolo, acqua e cibo. I territori come il nostro, caratterizzati da forte pressione ambientale (discariche, inceneritori, centrali, polo industriale, agricoltura, traffico) e scarsa ventilazione, necessita di azioni mirate, costanti ed efficaci, per il controllo e la riduzione delle fonti inquinanti e per il risanamento delle matrici ambientali. Da decenni invece registriamo inerzie e ritardi su tutti i fronti.

Era il 2002 quando giunsero i primi segnali di pesante inquinamento da Cvm nel quadrante est della città, causato da discariche note al Comune, mai bonificate, al contrario circondate da nuove abitazioni e da un asilo. Si è speso un milione di euro in accertamenti, ma non in risanamento. Da anni aspettiamo le immissioni dell’inceneritore Hera, come imposto dall’autorizzazione (AIA) per garantire il non peggioramento della qualità ambientale preesistente, ma il silenzio è tombale. Nel frattempo l’impianto brucia rifiuti urbani e non, e si sta addirittura valutando se smaltirne di più. Alla dismissione forzata da esposti di discariche ed inceneritori (Conchetta), attivi per decenni anche nel parco urbano, non è seguita alcuna bonifica radicale. Si preferisce installarvi sopra pannelli fotovoltaici! Nulla è dato sapere sulla concentrazione di Pfoa e Pfos (inquinanti pericolosi non normati) nell’acqua potabile prelevata dal Po,la cui rilevazione e divulgazione era stata promessa ai cittadini con frequenza mensile. La revisione del Piano rifiuti è in alto mare. I controlli sulle industrie inquinanti, da parte di Arpa, sono insufficienti ed inadeguati, e l’autocertificazione impera! I provvedimenti sul traffico sono i minimi di legge. Lo stato di inquinamento delle acque superficiali (Po, Volano, Boicelli, scoli) è pesantissimo. Serie indagini epidemiologiche non si fanno da anni. Chi governa il territorio ha fatto e sta facendo troppo poco per migliorarne le condizioni ambientali e dunque contribuire a ridurre il primato di decessi per tumori ed altre patologie correlabili all’inquinamento, nella nostra provincia. E’ una responsabilità politica pesante, attenuabile solo da auspicabili nuove ed incisive azioni, e relativa destinazione di risorse, in sostituzione ai vuoti proclami fin qui lanciati. Ed in questo quadro di arretratezza rispetto alla regione, anche la chiusura del Sant’Anna ed il venir meno in città di decine di migliaia di prestazioni diagnostiche e terapeutiche oggi disponibili, vanno nella direzione sbagliata. Nessuno degli altri capoluoghi ha mai deciso nulla di simile!

Valentino Tavolazzi Consigliere comunale Progetto per Ferrara/Movimento Cinque Stelle

domenica 23 ottobre 2011

Emilia, Lombardia e ora Molise: 3 governatori eletti oltre i due mandati ammessi dalla legge

 

Comunicato politico numero quarantotto


In Molise ci sono state le prove generali delle elezioni politiche 2013. Due candidati fotocopia: un ex Forza Italia per il pdmenoelle e un Pdl per il pdl. Stesso dna, stessi programmi. Ricordate Enrico Letta che solo qualche settimana fa candidava Profumo leader del pdmenoelle? Il nome di Berlusconi tolto dal simbolo, il maggiordomo Alfano a fare campagna elettorale al suo posto. L'Udc di Azzurro Caltagirone alleata con il centrodestra, al contrario delle regionali in Piemonte in cui si presentò con Pd e Idv. Il gioco è fatto. Nulla cambia. Il MoVimento 5 Stelle è la variabile imprevista in questo duopolio di finti avversari che mantengono lo status quo in Italia da vent'anni. Un sistema bipolare previsto dal Piano di Rinascita Democratica della P2 di Gelli applicato alla lettera. Un sistema che sottrae alla volontà popolare l'azione dei partiti. Fanno ciò che vogliono, eleggono chi vogliono, stabiliscono accordi a tavolino, si scambiano i deputati. In Molise nessun esponente del centro sinistra ha fatto ricorso contro il terzo mandato consecutivo di Iorio.

E' illegale, ma Bersani è rimasto in silenzio perché Errani del pdmenoelle è al suo terzo mandato consecutivo in Emilia Romagna. La legge lo proibisce, ma la spartizione dell'Italia tra governo e opposizione è al di sopra della legge.

Formigoni del pdmenoelle è al quarto mandato illegale in Lombardia, ma dal centrosinistra, con l'eccezione dei radicali, neppure un fiato.

La Moratti voleva l'Expo, Pisapippa anche. La Bresso voleva la Tav, Cota e Zanna Bianca Maroni pure. Il M5S si è presentato alle comunali di Bologna, ha ottenuto il 10% e il centrosinistra ha vinto al primo turno. In Molise il M5S ha avuto il 5,6% e ha vinto il centrodestra. In Veneto ha ottenuto percentuali a due cifre in molti comuni mentre la Lega è arretrata. Il M5S non va a destra o a sinistra, ma avanti. Senza contributi elettorali, anch'essi fuorilegge perché bocciati da un referendum. Senza finanziamenti per l'editoria, a cui attingono a piene mani i giornali di partito e quelli fiancheggiatori. Il prossimo anno il M5S parteciperà alle elezioni comunali in tutte le principali città, da Genova a Taranto a Palermo, oltre che in molte minori, e l'anno successivo alle politiche. Perché l'Italia è sprofondata? Perché da troppi anni non c'è un governo e neppure un'opposizione, ma, al loro posto, l'occupazione delle istituzioni dei partiti. I partiti sono morti, ma l'Italia non vuole morire con loro.Lo ha gridato contro il nucleare e per l'acqua pubblica e la sua voce è sempre più forte. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Fonte: http://www.beppegrillo.it/2011/10/comunicato_politico_numero_quarantotto/index.html 

giovedì 20 ottobre 2011

Conferenza contro la conversione a carbone della centrale di Porto Tolle


mercoledì 19 ottobre 2011

Grazie Molise!

Da: http://www.beppegrillo.it/2011/10/grazie_molise/index.html







In Molise il MoVimento 5 Stelle ha ottenuto il 5,6% dei voti. Il 10% a Campobasso, il 12% a Termoli. Forse non sarà sufficiente per eleggere un consigliere regionale, ma è un risultato straordinario per un movimento spontaneo di cittadini, ottenuto senza finanziamenti, con tutti i media contro e rinunciando ai rimborsi elettorali. Un risultato ancora più importante se si considera che in Molise ha votato il 5% in meno rispetto alle ultime regionali per disaffezione alla politica. Chi è causa del suo mal pianga sé stesso, il pdmenoelle ha proposto come presidente Frattura, un ex Forza Italia che aveva gareggiato a fianco di Iorio in due competizioni elettorali. Molti molisani si sono astenuti per sopravvenuti conati di vomito, ma secondo alcuni trombati la colpa è sempre degli altri. Iorio è comunque un presidente di Regione non legittimo. La legge prevede un massimo di due mandati consecutivi e lui è al terzo. Faremo ricorso con la speranza che, prima o poi, il muro edificato dai partiti si sgretoli. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

martedì 18 ottobre 2011

La mappa degli stipendi dei presidenti di regione

UmbriaAbruzzoBasilicataCalabriaCampania
Indennità netta3499,86754,155279,749842,266123Presidente Consiglio e Giunta
Rimborso3602,83213,64226,393511,096265
Totale7102,69967,759506,1313353,412388
Indennità netta3499,86116,274279,079508,7111261,38Componenti Giunta
Rimborso3002,33213,63251,073335,540
Totale6502,19329,877530,1412844,311261,38
Indennità netta3499,86116,274279,079508,715455Vice presidente Consiglio
Rimborso3098,13213,64371,073335,546265
Totale6597,99329,878650,1412844,311720
Indennità netta3499,86116,274412,59508,7111261,38Vice presidente Giunta
Rimborso3002,33213,63251,073335,540
Totale6502,19329,877663,5712844,311261,38
Indennità netta3499,85797,323945,529308,715455Presidente commissione
Rimborso3098,13213,65490,453230,26265
Totale6597,99010,929435,9712538,911720

Fonte: http://www.tzetze.it/tzetze_news.php?url=http%3A%2F%2Fisegretidellacasta.blogspot.com%2F2011%2F10%2Fla-mappa-degli-stipendi-dei-presidenti.html%3F

lunedì 17 ottobre 2011

Volantino assemblea pubblica a Comacchio




QUALE SANITA’ ?
IL LATO OSCURO DELLA GALASSIA SANITARIA FERRARESE
COMACCHIO MERCOLEDI’ 19 OTTOBRE ORE 21.00
assemblea provinciale del Movimento 5 Stelle (tematica ospedali) aperta a tutti.
Come e cosa cambia nella sanita’ provinciale, quello che gli altri non vi raccontano.

Interverranno:
Consigliere regionale del M5S Andrea Defranceschi
Dott. Luciano Ricci esperto di medicina d’urgenza
Esponenti di comitati ed associazioni di Copparo, Comacchio e Bondeno che esporranno la loro esperienza e le loro lotte in difesa dei diritti alla salute
Partecipano alla serata esponenti di tutte le liste civiche locali del Movimento 5 Stelle della provincia di Ferrara

Info:
3299780480
info@progettoperferrara.org
SALA CIVICA SOPRA LA COOP

domenica 16 ottobre 2011

INDIGNADOS E BLACK BLOC. MANIFESTAZIONE 15/10 VIOLATA.

Ero in Piazzale San Giovanni alla manifestazione organizzata dagli indignados. Il corteo
procedeva pacifico ed allegro. Improvvisamente sono spuntati centinaia di giovani, vestiti di
nero, incappucciati o con il casco, armati di spranghe e martelli. Si sono infiltrati tra i manifestanti.
Hanno attaccato la polizia, incendiato cassonetti, spaccato vetrine. Le forze dell’ordine hanno
caricato tutti i manifestanti, con lanci d’acqua e fumogeni. La guerriglia é durata oltre un’ora, con
più assalti dei black bloc e più cariche di polizia. I manifestanti cacciavano i teppisti ogni volta
che questi, in ritirata, tentavano di nascondersi tra gli indignados riuniti attorno alla statua di San
Francesco. I black bloc hanno sabotato la manifestazione, che e’ stata dispersa prima che
si potesse tenere l’assemblea programmata. I giovani indignados hanno reagito benissimo, non
accettando provocazioni e cacciando i teppisti al grido di “No Violenza”.

La manifestazione spontanea era stata già da prima “violata” da bandiere di partito, apertamente
non volute e non richieste dagli ingnados. C’erano bandiere di Sel e Pdci, con tanto di
banchetti piazzati per la vendita di magliette, cd e panini. Foto e video della manifestazione e dei
disordini sono rintracciabili in rete (fb, siti del Movimento).

E’ un peccato che sia andata così. In tutta Europa le manifestazioni si sono svolte pacificamente
ed alcune sono tuttora in corso. Solo in Italia i disordini hanno preso il sopravvento sul
messaggio degli indignados. Ogni volta che nel nostro paese la popolazione si mobilita
pacificamente, per manifestare il proprio dissenso o per chiedere l’applicazione dei propri diritti,
entrano in scena teppisti organizzati ed addestrati militarmente, che stravolgono le manifestazioni.
Anche ieri il risultato e’ stato che, solo in Italia, i media hanno parlato di disordini, violenze,
cassonetti bruciati, invece di raccontare i temi all’origine della mobilitazione dei giovani
indignados di tutto il mondo.

Essi, fuori dai partiti, spontaneamente e pacificamente, hanno gridato le contraddizioni
dell’attuale modello di sviluppo, che ha cancellato il futuro alle nuove generazioni, distrutto
l’ambiente, sprecato le risorse del pianeta, indebitato stati e popoli, distrutto milioni di posti di
lavoro, massacrato il welfare, scaricato sui cittadini i profitti rubati da banche, multinazionali,
grandi imprese, manager, speculatori. Un modello garantito dai partiti e da una classe politica,
di destra e di sinistra, subalterni ai poteri economici privati e pubblici, attratti solo dalla
gestione, ancorché “controllata”, del potere. Una casta che ha deluso i popoli, bruciato ogni
speranza nella giustizia sociale, nella difesa dell’ambiente e della salute, nella gestione oculata
dei beni comuni. Una politica che ha allontanato i cittadini, privandoli di ogni forma di
democrazia diretta e partecipata.

Perché solo in Italia i temi sollevati dagli indignados non vengono raccontati dai media ed
i politici li evitano con cura? A chi giova trasformare una pacifica manifestazione in guerriglia
urbana? Perche’ i teppisti organizzati non vengono preventivamente messi in condizione di non
nuocere? Dobbiamo davvero credere che le forze dell’ordine non li abbiano identificati, dopo mille
episodi analoghi in altre manifestazioni? Tutto il mondo assiste al meraviglioso spettacolo
delle piazze pacificamente occupate tranne che a Roma! Chi c’e dietro ai black bloc? A
che scopo, in un corteo di giovani, pensionati, coppie con bambini, pacificamente manifestanti
insieme agli indignados, tutto a un tratto spuntano centinaia di teppisti armati di spranghe? Lo
fanno sicuramente per rubare la scena ai cittadini indignati e violentare la manifestazione. Ieri i
black bloc hanno spostato l’attenzione dagli indignados a loro stessi, e ci domandiamo a
chi possa giovare tutto questo!

Valentino Tavolazzi

domenica 9 ottobre 2011

MoVimento 5 Stelle, l'unico contro la caccia!

Il MoVimento 5 Stelle è stato l'unico in Regione Emilia Romagna a votare contro la barbarie della cattura di uccelli da richiamo. Per i partiti, in modo bipartisan, contano più i cacciatori delle direttive europee e della protezione dell'ambiente. Di seguito l'intervento di Andrea Defranceschi, capogruppo del MoVimento 5 Stelle. "Prendo atto che questa Giunta è favorevole alla caccia, a partire dal Presidente Vasco Errani. È stata una precisa scelta politica del governo regionale quello di riproporre la barbara pratica degli uccelli da richiamo. Infatti la direttiva comunitaria non obbligava ad autorizzarla, così come giustamente hanno fatto altri Paesi europei. Mi scandalizza ben di più che abbia votato a favore di questo progetto di legge una maggioranza che teoricamente ha al proprio interno un'anima verde, invece nulla: il gruppo SEL-Verdi s'è spaccato, con un voto a favore e uno contro. Anche la Federazione della sinistra, con un'astensione e un voto contro e l'IdV, un favorevole e un contrario, non hanno espresso una posizione netta. Solo il MoVimento 5 Stelle ha votato compattamente contro, perché noi siamo contrari alla caccia. Più che mai se per cacciare si usa il sistema dell'uccello da richiamo. Animali tenuti in gabbie piccolissime, irregolari, al buio, scoperti solo perché il proprio canto disperato richiami altri uccelli da massacrare. È sport questo? È un passatempo? È tradizione? Serve a qualcosa? No, solo il MoVimento 5 Stelle ha una posizione chiara contro la caccia."

fonte (http://www.beppegrillo.it/2011/10/movimento_5_stelle_unico_contro_la_caccia/index.html)


venerdì 7 ottobre 2011

Scandalo dalla Regione: PD e PDL insieme per un inceneritore

Oltre alla totale mancanza di rispetto, notare il menefreghismo e il silenzio generale. Non ci sono più parole.

giovedì 6 ottobre 2011

Un saluto a Steve Jobs 





Dal sito di Apple (http://www.apple.com/it/stevejobs/)
Dal Blog di Grillo: Succede. Ti svegli al mattino e la prima notizia riguarda la morte di qualcuno. Ieri è morto Steve Jobs. Ti senti un po' giù come se fosse morto un amico che non vedevi da tempo, ma al quale ogni tanto pensavi. Rifletti che se lui non è riuscito a sconfiggere la morte non ci riuscirà nessuno. E ti senti più fragile. E' un pensiero così in una mattina di ottobre così. Addio Jobs.

Discorso ai neolaureati della Stanford University, il 12 giugno 2005:
"È per me un onore essere qui con voi, oggi, alle vostre lauree in una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per essere onesto, questa è l’esperienza più vicina ad una laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie. La prima storia: unire i puntini Lasciai il Reed College dopo il primo semestre, ma continuai a frequentare in maniera ufficiosa per circa 18 mesi prima di abbandonare definitivamente. Perché mollai? Tutto cominciò prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa di college non sposata e decise di darmi in adozione. Credeva fortemente che avrei dovuto essere cresciuto da persone laureate e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare alla nascita da un avvocato e da sua moglie. Quando arrivai al mando, però, loro decisero all’ultimo minuto che preferivano una bambina. Così i miei genitori, che erano in lista d’attesa, ricevettero una chiamata nel bel mezzo della notte: “C’è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete?”. Loro risposero: “Certamente”. Solo dopo, mia madre biologica scoprì che mia madre non si era mai laureata e che mio padre non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare le ultime carte per l’adozione. Accettò di farlo mesi dopo, solo quando i miei genitori promisero formalmente che un giorno io sarei andato al college. Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno costoso tanto quanto Stanford e tutti i risparmi dei miei genitori finirono nelle tasse universitarie. Dopo sei mesi, non riuscivo a vederci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo. Eppure ero là, a spendere tutti quei soldi che i miei genitori avevano messo da parte lavorando una vita intera. Così decisi di mollare e avere fiducia che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi. Era piuttosto spaventoso all’epoca, ma guardandomi indietro è stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’attimo stesso in cui abbandonai il college, smisi di seguire i corsi che non mi entusiasmavano e cominciai invece a frequentare quelli che trovavo più interessanti. Non fu tutto rose e fiori. Non avevo più una camera nel dormitorio ed ero costretto a dormire sul pavimento delle camere dei miei amici. Riportavo al negozio le bottiglie di Coca Cola vuote per avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare. E tutte le domeniche camminavo per sette miglia attraverso la città per avere finalmente l’unico buon pasto della settimana all’Hare Krishna. Adoravo tutto questo. E quello che trovai seguendo la mia curiosità e la mia intuizione risultò, solo dopo, essere senza prezzo. Vi faccio subito un esempio. Il Reed College all’epoca offriva probabilmente la migliore formazione del Paese in calligrafia. In tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto a mano con grafie bellissime. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito il corso di calligrafia per imparare a scrivere così. Fu lì che imparai i caratteri serif e sans serif, la differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, quello che rende eccezionale un’eccezionale stampa tipografica. Era bello, storico, artistico e raffinato in un modo che la scienza non è in grado di offrire e io ne ero completamente affascinato. Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare un’applicazione pratica nella mia vita. Ma dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, tutto quello che avevo imparato mi tornò utile. E lo utilizzammo tutto per il Mac. E’ stato il primo computer dotato di una bellissima tipografia. Se non avessi mai lasciato il college e non avessi mai partecipato a quel singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto caratteri tipografici differenti o font spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato Mac, è probabile che non ci sarebbe stato nessun personal computer con quelle capacità. Se non avessi mollato il college, non avrei mai frequentato quel corso di calligrafia e i personal computer potrebbero non avere quelle stupende capacità tipografiche che ora hanno. Chiaramente, quando ero al college, era impossibile unire i puntini guardando al futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardarmi indietro. Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi indietro. Dovete aver fiducia che, in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete credere in qualcosa – il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e ha sempre fatto la differenza nella mia vita. Seconda storia: l’amore e la perdita Io sono stato fortunato: ho trovato molto presto quello che amo fare. Io e Woz fondammo la Apple nel garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Lavorammo duramente e in 10 anni Apple, da quell’azienda fatta di noi due e un garage, si è trasformata in una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. L’anno prima realizzavamo la nostra migliore creazione – il Macintosh – e io compivo 30 anni. L’anno seguente fui licenziato. Come si fa ad essere licenziati dall’azienda che tu stesso hai creato? Facile: quando Apple divenne più grande, assunsi qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l’azienda insieme a me e per il primo anno le cose andarono molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro cominciarono a divergere e alla fine arrivammo ad uno scontro. Quando questo successe, la commissione dei direttori si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni, io ero fuori. E in maniera piuttosto plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era perso e io devastato. Per alcuni mesi non seppi assolutamente che cosa fare. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me – come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così malamente. Fu talmente un fallimento pubblico che presi anche in considerazione l’ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: amavo ancora quello che avevo fatto. Ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato di un bit questo amore. Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo. Non me ne resi conto allora, ma essere licenziato dalla Apple era stata la miglior cosa che mi potesse capitare. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita. Durante i cinque anni successivi fondai un’azienda chiamata NeXT, un’altra azienda chiamata Pixar e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe poi diventata mia moglie. Pixar produsse il primo film d’animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più famoso al mondo. In un significativo susseguirsi di eventi, la Apple comprò NeXT, io ritornai alla Apple e la tecnologia sviluppata da NeXT è ora il cuore dell’attuale rinascita di Apple. E io e Laureen abbiamo una meravigliosa famiglia. Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina molto amara, ma credo che il paziente ne avesse bisogno. Qualche volta la vita ci colpisce come un mattone in testa. Ma non perdete la fede. Sono convinto che l’unica cosa che mi trattenne dal mollare tutto sia stato l’amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quello che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro riempirà una buona parte della vostra vita e l’unico modo per essere realmente soddisfatti è fare quello che riterrete un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate. Se ancora non l’avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre più bello con il passare degli anni. Perciò continuate a cercare finché non lo avrete trovato. Non vi accontentate. La terza storia: la morte Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: “Se vivrai ogni giorno come se fosse l’ultimo, sicuramente una volta avrai ragione”. Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni qualvolta la risposta era “no” per troppi giorni di fila, capivo che c’era qualcosa che doveva essere cambiato. Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai trovato per fare le grandi scelte della mia vita. Perché quasi tutte le cose – tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutte le paure di imbarazzi o fallimenti – svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore per non cadere nella trappola di pensare che abbiamo qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore. Circa un anno fa mi fu diagnosticato un cancro. Alle sette e mezzo del mattino feci la scansione che mostrava chiaramente un tumore al pancreas. Non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che avrei avuto si e no 3 mesi di vita. Mi dissero di andare a casa e sistemare le mie faccende (che è il codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa che dovevo prepararmi a dire ai miei figli, in pochi mesi, tutto quello che pensavo di avere ancora una vita per dire. Significa che dovevo essere sicuro che tutto fosse organizzato in modo tale che per la mia famiglia fosse il più semplice possibile. Significa che dovevo dire i miei “addii”. Vissi con il responso di quella diagnosi per tutto il giorno. Quella sera mi fecero una biopsia, in cui ti infilano un endoscopio giù per la gola, attraverso lo stomaco fino all’intestino per inserire un ago nel pancreas e prelevare alcune cellule del tumore. Io ero sotto anestesia, ma mia moglie – che era lì – mi raccontò che quando i medici videro le cellule al microscopio iniziarono a piangere, perché avevano appena scoperto che avevo una forma di cancro molto rara e curabile con un intervento chirurgico. Mi sottoposi all’intervento chirurgico e adesso sto bene. Quella fu la volta in cui mi avvicinai di più alla morte e spero che, per qualche decennio, sia anche l’ultima. Essendoci passato, posso parlarvi adesso con un po’ più di certezza di quando la morte fosse per me solo un concetto astratto. Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per andarci. Ma comunque la morte è la meta che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed è come deve essere, perché molto probabilmente la morte è la più grande invenzione della vita. E’ l’agente di cambiamento della vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Ora, il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati via. Mi dispiace essere così drammatico, ma è la pura verità. Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi intrappolare dai dogmi, seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e le vostre intuizioni. In qualche modo loro sanno che cosa volete veramente. Tutto il resto è secondario. Quando ero ragazzo esisteva una meravigliosa rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, che era una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci mise dentro tutto il suo tocco poetico. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e dell’editoria elettronica, quindi la rivista era interamente creata con macchine da scrivere, forbici e polaroid. Era una specie di Google in versione cartacea, 35 anni prima che Google fosse inventato: era idealistica, traboccante di strumenti chiari e concetti meravigliosi. Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell’ultima pagina di questo numero c’era una fotografia di una strada di campagna al mattino presto, quel tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l’autostop se siete abbastanza avventurosi. Sotto la foto erano scritte queste parole: “Stay Hungry. Stay Foolish”, siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo auguro a voi. Stay Hungry. Stay Foolish. Grazie a tutti." Steve Jobs

mercoledì 5 ottobre 2011

La legge sulle intercettazioni scuote anche Wikipedia

(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Comunicato_4_ottobre_2011)

Cara lettrice, caro lettore,
in queste ore Wikipedia in lingua italiana rischia di non poter più continuare a fornire quel servizio che nel corso degli anni ti è stato utile e che adesso, come al solito, stavi cercando. La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c'è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.
Il Disegno di legge - Norme in materia di intercettazioni telefoniche etc., p. 24, alla lettera a) del comma 29 recita:
«Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.»
Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita.
Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni.
Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine.
Purtroppo, la valutazione della "lesività" di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato.
Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una "rettifica", volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti.
In questi anni, gli utenti di Wikipedia (ricordiamo ancora una volta che Wikipedia non ha una redazione) sono sempre stati disponibili a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia; tutto ciò senza che venissero mai meno le prerogative di neutralità e indipendenza del Progetto. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una soluzione, l'intera pagina è stata rimossa.
Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo
Articolo 27
«Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici.
Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.»
L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi.
Sia ben chiaro: nessuno di noi vuole mettere in discussione le tutele poste a salvaguardia della reputazione, dell'onore e dell'immagine di ognuno. Si ricorda, tuttavia, che ogni cittadino italiano è già tutelato in tal senso dall'articolo 595 del codice penale, che punisce il reato di diffamazione.
Con questo comunicato, vogliamo mettere in guardia i lettori dai rischi che discendono dal lasciare all'arbitrio dei singoli la tutela della propria immagine e del proprio decoro invadendo la sfera di legittimi interessi altrui. In tali condizioni, gli utenti della Rete sarebbero indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, anche solo per "non avere problemi".
Vogliamo poter continuare a mantenere un'enciclopedia libera e aperta a tutti. La nostra voce è anche la tua voce: Wikipedia è già neutrale, perché neutralizzarla?
Gli utenti di Wikipedia

lunedì 3 ottobre 2011

Giovanni Favia: cosa stiamo facendo e cosa faremo!

Un grande esempio del MoVimento 5 Stelle:
Gli sprechi in Regione: