Aveva un significato particolare, perché quelle ore di manifestazione popolare e di Consiglio Comunale sono il frutto di mesi di lavoro, impegno e informazione costante. È un po' come quando si prepara un esame all'università. Si ascoltano le lezioni, si studiano i libri e gli appunti e poi arriva il giorno dell'esame. Sai che quel giorno dovrai essere perfetto, dovrai far fruttare tutto ciò che hai appreso e immagazzinato nella tua mente e nel tuo cuore, per fare in modo che un altra persona capisca quello che hai imparato. Quando ci riesci, quando sei soddisfatto, sai che non importa il voto, importa quella sensazione di gioia che scorre nelle vene per il resto della giornata.
Ieri è stato così, già al nostro arrivo al San Camillo.
Le persone che arrivavano a piedi, in bici o in auto per incontrarsi davanti all'entrata dell'ospedale.
Comacchiesi e non comacchiesi. Cittadini, consiglieri, attivisti, comitati e sindacati.
Davanti all'Ospedale amici da tutta la provincia (Massimo da Portomaggiore, Andrea, Davide e Federico da Lagosanto, Luca da Argenta e Tommaso da Ferrara) e ovviamente i tanti amici e conoscenti di Comacchio sia del Consiglio Comunale sia degli attivisti a difesa degli ospedali.
Poi ti volti e di colpo vedi una scena che ti colpisce e decidi di condividerla così:
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Per alcuni sono un Deputato e un Sindaco, per me sono e resteranno sempre Vittorio e Marco, due ragazzi di 26 e 31 anni che ci hanno messo la faccia e si sono schierati in prima linea per il proprio Paese. Ecco, se due ragazzi così possono fare quello che hanno fatto ieri, allora veramente un'ultima speranza per questa Italia sgangherata c'è.
Alle ore 15.15 siamo partiti con il grande corteo di oltre 1500 persone per attraversare Comacchio e arrivare in piazza, davanti al Municipio.
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In attesa dei video, possiamo dirvi che la piazza che ha ascoltato gli interventi era questa:
Fonte: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=575286265899593&set=pcb.575286382566248&type=1&theater |
Dopodiché sono iniziati i vari interventi.
Consulta Popolare San Camillo, Fials, Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta e per concludere il Sindaco Marco Fabbri, che ha detto:
"Siamo oggi in tanti per dimostrare che il tema è sentissimo. Questa non è solo una battaglia di Comacchio, come tutti ci vogliono far credere. Ci sono qui rappresentanze dei Comuni del Delta, mezza provincia. Non è una battaglia di bandiera. Su questo tema siamo interessati nello stesso modo. I veri assenti sono 7, i miei colleghi sindaci, che continuano ad inculcare ai media che Comacchio vuole l'ospedale sotto casa. Nessuno di loro è intervenuto sulle recenti vicende, nessuno ha speso una parola per l'interruzione di un pubblico servizio. Presenteremo un esposto alla Procura, affinché venga fatta chiarezza. Siamo stufi di essere trattati come talebani. Questa e le altre sono tutte manifestazioni pacifiche. In questi mesi si è notata l'assenza delle associazioni di categoria. Le imprese turistiche cosa pensano di dire ai turisti (ad esempio di andare a Cona di notte?). Chiedo loro di prendere posizione, ma chiedo anche ai colleghi sindaci di mettere da parte la campagna elettorale da qui a maggio e di unirsi, in difesa del diritto universale alla salute. Ci sono anche i lavoratori di Servizi Ospedalieri. Oggi più che mai siamo tutti uniti a difesa dei servizi pubblici essenziali, dei lavoratori e della produttività del territorio."
Come dicevamo all'inizio però, si tratta di una giornata storica, che deve essere analizzata ricordando anche quanto accaduto nei giorni precedenti.
L'Assessore Regionale alla Sanità (PD) tuonava da Bologna:
Il Resto del Carlino 18-01-2014 |
Il Resto del Carlino 17-01-2014 |
Ma se si leggevano veramente le notizie, l'appello era arrivato chiaro e tondo a tutti i Sindaci del Delta, per difendere il presidio ospedaliero integrato Delta - San Camillo, visti i metodi allucinanti dell'Ausl adottati per la chiusura del Pronto Soccorso.
C'era stato fin da subito l'appello del Presidente della Consulta (Il Resto del Carlino 11 gennaio 2014) e la posizione chiara del Sindaco Marco Fabbri (Il Resto del Carlino 17 gennaio 2014).
Purtroppo per i 7 Sindaci, per la dirigenza Ausl, per l'Assessore Regionale e per tutti quelli che vogliono vedere questo territorio spaccato, ieri è successo proprio il contrario!
Una comunità coesa quella dei cittadini del Delta, che inizia a far paura a tutti i livelli, compreso quello nazionale, perché quando manca il confronto democratico, la reazione non può essere che negativa.
Quel corteo, quella piazza, quelle parole di ieri pronunciate dagli oratori e quelle migliaia di persone hanno fatto qualcosa di unico: hanno urlato che Comacchio è il Delta e il Delta è Comacchio, non esistono frontiere se non quelle che sono state create strumentalmente in questi decenni. Se un problema interessa il San Camillo, di conseguenza andrà incidere sull'ospedale del Delta e viceversa. Se si chiude un pubblico servizio come il Pronto Soccorso, allora i cittadini rispondo pacificamente con esposti alla procura delle Repubblica e con la propria partecipazione in massa.
Il tema della salute e della sanità è fondamentale, di certo non ci fermeremo qui.
Stiamo uniti perché solo così possiamo fermare questo sciagurato processo di abbattimento dei nostri due ospedali in favore di Cona, sancito dal Piano Strategico 2013/2016 votato dai Sindaci di centro-sinistra della provincia.
Concludiamo con un grande grazie a tutti per la giornata di ieri.
In primis al Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta e alla Consulta Popolare San Camillo, che non mollano un centimetro nel restare sempre attenti e informati.
Poi un grazie a tutti quelli che erano in piazza ieri, dove non si sono viste bandiere politiche, ma tanti cittadini uniti.
Avanti così! Questo 2014 è solo all'inizio.
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