Da sempre cerco di capire il mondo che ci circonda, per cui all'inizio ho detto: "mi informo e vi faccio sapere". Di seguito elenco le tre posizioni riassuntive della questione, per dare sempre il maggior numero di informazioni possibili, partendo da una nota di carattere burocratico, visto che anche stamattina all'ufficio elettorale di Codigoro in diversi si lamentavano.
Nota generale: per raccogliere delle firme per una proposta di legge di iniziativa popolare o per un referendum abrogativo, bisogna che il comitato promotore si organizzi al meglio, perché è necessario far arrivare i moduli dove si vogliono raccogliere le firme, visto che l'onere di dare la possibilità di firmare è in capo a chi promuove un'azione popolare.
I moduli poi devono essere autenticati uno per uno, perciò non è possibile fare delle fotocopie di moduli vidimati, visto che ogni modulo va autenticato volta per volta e anche questa operazione spetta al comitato promotore.
Per raccogliere le firme è necessario il numero di iscrizione alle liste elettorali, perciò solo gli uffici comunali permettono di fare un firma valida. Oppure si possono fare dei banchetti in piazza, ma deve essere presente un autenticatore, per cui di nuovo è il comitato promotore che deve organizzarsi al meglio.
1a posizione: Unione Popolare: questo è il comitato promotore: http://www.unionepopolare.eu/ dove trovate le informazioni normative sulla raccolta firme, ma ad esempio non trovo chi siano le persone che gestiscono questo comitato.
2a posizione: Il Blog di Beppe Grillo: "Molte persone ci chiedono come firmare i “referendum contro la casta”, o addirittura perché il Movimento 5 Stelle non stia raccogliendo le firme. Per questo vorrei chiarire che questi referendum, allo stato attuale delle cose, sono una bufala! Perché? Il referendum abrogativo è regolato da alcuni articoli della legge 352 del 1970 che fanno sì che le firme raccolte in questo periodo siano nulle e inutilizzabili. Ma qui a Torino abbiamo anche un’altra esperienza: ricorderete quel Renzo Rabellino che riesce a far eleggere consiglieri qua e là con coalizioni di liste improbabili, come Grilli Parlanti, Lega Padana e Forza Toro. È ormai appurato che molte persone che avevano firmato per presentare petizioni contro il canone Rai o contro le strisce blu - persino personaggi famosi come Luciana Littizzetto - avevano ritrovato la propria firma magicamente apposta sotto le liste elettorali di Rabellino. È per questo che mi permetto di sospettare che tutte queste centinaia di migliaia di italiani che ora corrono a firmare fogli dal primo che passa per “far finire questo schifo dei politici” potrebbero a loro insaputa, l’anno prossimo, presentare alle elezioni politiche le liste di qualche nuovo partito pieno di riciclati!" Vittorio Bertola, consigliere MoVimento 5 Stelle, Torino
3a posizione: una riflessione terra terra: le indennità dei parlamentari sono uno scandalo mondiale e questo lo sappiamo da anni. Lo strumento della raccolta firme è sempre molto importante, visto che ormai è rimasto l'unico modo che hanno i cittadini per alzare la voce contro la casta. Dobbiamo ricordare però che raccogliere le firme per un referendum, apre la strada ad un possibile referendum vero e proprio. Questo referendum poi, in caso di raggiungimento del quorum (ovvero la votazione del 50%+1 degli aventi diritto) offre automaticamente l'incasso dei rimborsi elettorali al comitato promotore.
Per questo ognuno è libero, come sempre, di agire come vuole, però sorgono molti dubbi in merito a queste firme sia perché potrebbero essere inutilizzabili sia perché magari il referendum si fa, arriverebbe sicuramente al quorum e quindi darebbe dei rimborsi elettorali milionari (se non ricordo male i referenda su acqua, nucleare e legittimo impedimento fecero incassare ai promotori circa 3 milioni di euro) a questo comitato e magari la casta dopo un mese potrebbe modificare la legge e rendere inutile il referendum, come è capitato molto spesso in passato.
Per concludere, questo non significa essere contro la raccolta firme o a favore degli stipendi faraonici, però credo che la riduzione delle indennità sia un gesto semplice per chi è onesto, perché non c'è bisogno di una legge, basta lasciare la parte extra del proprio stipendio allo Stato, tutto qua, basta un attimo.
P.S. Per la raccolta firme Quorum Zero, mi scuso ma ho consegnato solo oggi i moduli per firmare all'ufficio elettorale.
0 commenti:
Posta un commento