Strenua difesa dei privilegi, e scuse fantasiose
Chi ha potuto seguire l’Assemblea Legislativa del 24 luglio in diretta streaming si sarà goduto lo spettacolo dei Consiglieri che s’ingegnano a inventare le scuse più incredibili per difendere i propri privilegi. Noi abbiamo depositato e discusso oltre una ventina di emendamenti per ridurre i costi della politica e tutelare i beni pubblici come acqua e materiali da estrazione ma il risultato è che abbiamo visto scorrere lacrime e sentito di tutto pur di non cedere nulla a favore dei terremotati, o comunque di tutti i cittadini emiliano-romagnoli: siamo passati dal ‘sono emendamenti mediatici", al "sono gli stessi dell'altra volta", per passare al "li avete presentati tardi" (ma se sono gli stessi dell'altra volta!), e via dicendo con "i costi della politica non sono il problema", "la modalità è sbagliata", "sono strumentali". La verità è che ancora una volta è che ci dobbiamo chiedere: per quale motivo i Consiglieri non dovrebbero fare come tutti gli altri italiani, ovvero andare in pensione all’età dei normali lavoratori come proponevamo? Perché devono avere il privilegio di andarci prima? E poi perché dovrebbero poter cumulare i vitalizi ricevuti in qualità di ex-parlamentari, ex-europarlamentari e consiglieri regionali? La verità è che per i Consiglieri regionali esistono cittadini di Serie A, loro stessi, e di Serie C, quelli che votano e pagano le tasse. Le accuse che ci sono state mosse, di voler cavalcare l’antipolitica, sono assurde. I fatti sono fatti, e dicono che PD e PDL difendono i propri privilegi senza remore. Incredibile che abbiano salvato anche la Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel Mondo, per la quale chiedevamo di destinare i soldi ai terremotati…
COSA CHIEDEVANO GLI EMENDAMENTI
Il primo conteneva l’indicazione che l’assegno sia riscosso solo a partire dai 67 anni di età, poi migliorato chiedendo che fosse “la stessa età” dei normali lavoratori. Il secondo imponeva il divieto di cumulare diversi assegni vitalizi, cosa oggi consentita, percepiti come ex-Parlamentare, ex-Europarlamentare e di altro Consiglio Regionale. Il terzo vietava il cumulo in caso si svolgano altre attività retribuite, per cui l’assegno resta sospeso fino alla cessazione di tale attività. Il quarto prevedeva che ci fosse un prelievo di solidarietà del 25% sui vitalizi erogati dall'Assemblea Legislativa da destinarsi al fondo regionale per la non autosufficienza, con destinazione esclusiva in favore delle persone con disabilità grave e l’abolizione della reversibilità.
Tagli ai vitalizi, la casta tira dritto. Raffica di no in Regione alle proposte dei 5 Stelle
Gli emendamenti bocciati dall'asse Pd-Pdl-Lega riguardavano la riscossione dell'assegno a 67 anni come "i normali lavoratori”, divieto di cumulare diversi vitalizi per ex parlamentari e europarlamentari, un prelievo di solidarietà del 25%, da destinare a persone disabili. Favia: "Difendono i privilegi senza remore"
di Giulia Zaccariello | Emilia Romagna | 25 luglio 2012
Sui costi della politica l’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna tira dritto, e boccia uno dopo l’altro gli emendamenti proposti dal Movimento 5 stelle per ridurre i vitalizi. Era già successo l’anno scorso, a dicembre, quando l’aula respinse compatta le proposte dei Cinque stelle, che, tra le altre cose, miravano a introdurre il divieto di cumulare diversi assegni per chi è stato seduto anche in Parlamento e per chi è stato europarlamentare (attualmente consentito). Oggi, a distanza di pochi mesi, la stessa raffica di no ha messo in salvo gli assegni dei consiglieri e rimandato i tagli alla prossima legislatura.
Va detto che la Regione, un anno fa, diede il via libera all’abolizione del contestato emolumento. Ma la cancellazione sarà valida solo a partire dalla prossima legislatura. Per questo i consiglieri del Movimento 5 stelle, dopo il tentativo fallito di alcuni mesi fa, hanno deciso di riportare in aula alcune proposte, per stringere i tempi e cominciare a sforbiciare alcune voci già dai prossimi mesi. Il primo emendamento prevedeva di riscuotere l’assegno solo a partire dai 67 anni di età, o di adeguare l’età a quella “dei normali lavoratori”. Il secondo e il terzo imponevano il divieto di cumulare diversi vitalizi per gli ex parlamentari e europarlamentari, e per chi ricopre altre attività retribuite. Mentre nel quarto era previsto un prelievo di solidarietà sui vitalizi, pari al 25%, da destinare alle persone con disabilità grave.
In aula, però, nessuna delle modifiche è stata accolta dall’Assemblea. Il Pd, attraverso il consigliereLuciano Vecchi, ha parlato di “iniziative estemporanee”, facendo notare come la Regione abbia già fatto dei passi avanti sul tema dei costi della politica. Per il capogruppo dei democratici, Marco Monari, i consiglieri del movimento di Grillo dovrebbero mostrare maggior rispetto per l’aula, invece che presentare “emendamenti di bandiera”. Sulla stessa linea l’opposizione. Se Mauro Manfredini della Lega Nord liquida gli emendamenti come “bandierine strumentali”, la capogruppo dell’Udc,Silvia Noè, chiede di “parlare seriamente di certi temi”, e di “non sfruttare l’occasione mediatica offerta dall’Assemblea”.
Una pioggia di critiche simile a quella che arrivò a dicembre, quando il Movimento 5 stelle mise sul tavolo proposte analoghe. Anche allora l’Assemblea fece le barricate. “La verità – ha commentato il consigliere a 5 stelle Giovanni Favia – è che per i consiglieri regionali esistono cittadini di serie A, loro stessi, e di serie C, quelli che votano e pagano le tasse. Le accuse di voler cavalcare l’antipolitica è assurda. I fatti sono fatti, e dicono che Pd e Pdl difendono i propri privilegi senza remore”. E poi promette: “Noi continueremo a riproporre gli stessi temi fino a fine legislatura”.
0 commenti:
Posta un commento