mercoledì 30 luglio 2014

Finalmente l'argine del Po di Volano è stato sistemato!

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa e la foto inviata ieri mattina ai giornali.

Codigoro, 29 luglio 2014 

Oggetto: Commento sui lavori di manutenzione dell'argine sinistro del Po di Volano che affianca la SP 54 

Gentile Redazione, 
comunichiamo con piacere che stanno per essere ultimati i lavori di manutenzione dell'argine sinistro del Po di Volano che si affaccia sulla SP 54. Ricordiamo che è dal 3 gennaio 2013 che monitoriamo questo tratto. A febbraio di quest'anno, dopo la seconda interpellanza presentata a novembre 2013, abbiamo trasmesso una segnalazione documentata al consigliere regionale M5S Andrea Defranceschi, vista la grande intensità di rovesci e perturbazioni che ha caratterizzato l'inverno passato, che ha suscitato in molti cittadini un forte allarme. Come si può vedere dalle fotografie allegate, i lavori di manutenzione straordinaria erano quantomai necessari, dato che, oltre al ripristino delle parti erose dell'argine, è stata messa in sicurezza anche la pista ciclabile Pomposa-Volano, che in molti punti poteva costituire un pericolo a causa della sdrucciolevolezza del terreno. Possiamo quindi dare questa bella comunicazione ai cittadini della Valle Giralda e della comunità codigorese in generale, perché finalmente, dopo oltre un anno di segnalazioni, interpellanze, comunicati ed e-mail a Comune e Servizio Tecnico di Bacino, la sicurezza è stata ripristinata, dimostrando, ancora una volta, che il nostro operato non è mai volto a creare allarmismi, ma a risolvere problematiche importanti. Ci piace sottolineare, infine, che è nella nostra indole il cercare sempre di adottare un atteggiamento completo e coerente nelle vicende che ci troviamo ad affrontare nel corso di questo mandato elettorale e per questo siamo tornati sulla SP 54 a vedere lo stato dei lavori di manutenzione dell'argine sinistro del Po di Volano, dove, all'altezza del km 8, si può vedere il netto miglioramento dovuto all'intervento effettuato. 

Cordiali saluti,
Andrea Castagnoli Consigliere Comunale – MoVimento 5 Stelle Codigoro

Leggi anche il bellissimo post di Andrea Defranceschi: PREVENZIONE A 5 STELLE. IL PARADIGMA DI CODIGORO

mercoledì 16 luglio 2014

Firma anche tu la petizione on-line de Il Fatto Quotidiano contro il Senato delle Autonomie e l'Italicum



LE CONTRORIFORME dell’Italicum e del Senato delle Autonomie, concordate dal governo con il pregiudicato Silvio Berlusconi e il plurimputato Denis Verdini
- consentono a un pugno di capi-partito di continuare a nominarsi i deputati a propria immagine e somiglianza (con le liste bloccate per la Camera), addirittura aboliscono l’elezione dei senatori (scelti dalle Regioni fra consiglieri e sindaci, ridotti a un ruolo decorativo e per giunta blindati con l’immunità-impunità) e tagliano fuori i partiti medio-piccoli (con soglie di sbarramento abnormi);
- trasformano il Parlamento nello zerbino di un premier-padrone, “uomo solo al comando” senza controlli né contrappesi, con una maggioranza spropositata che gli permette di scegliersi un presidente della Repubblica e di influenzare pesantemente la Corte costituzionale, il Csm, la magistratura e l’informazione televisiva e stampata;
- espropriano i cittadini dei residui strumenti di democrazia diretta: i referendum (non più 500mila, ma addirittura 800mila firme) e le leggi di iniziativa popolare (non più 50mila, ma addirittura 250mila firme).
DICIAMO NO ALLA SVOLTA AUTORITARIA, come i migliori costituzionalisti italiani hanno definito il combinato disposto delle due controriforme, ispirate  – consapevolmente o meno – al “Piano di Rinascita Democratica” della loggia P2 di Licio Gelli.
DICIAMO SI’ A UNA DEMOCRAZIA PARTECIPATA e vi chiediamo di sostenere solo riforme istituzionali che rispettino lo spirito dei Padri Costituenti del 1946-48: restituendo ai cittadini il diritto di scegliersi i parlamentari e coinvolgendoli nella cosa pubblica; tutelando le minoranze e le opposizioni; allargando gli spazi di partecipazione diretta alla formazione delle leggi; limitando l’immunità parlamentare alle opinioni espresse e ai voti dati e abolendo i privilegi impunitari in materia di arresti, intercettazioni e perquisizioni; combattendo i monopòli e i conflitti di interessi, specie nel mondo della televisione e della stampa; ampliando l’indipendenza e l’autonomia dei poteri di controllo, dalla magistratura all’informazione.
Antonio Padellaro, Marco Travaglio, Peter Gomez e la redazione del Fatto Quotidiano 

martedì 15 luglio 2014

Aggiornamenti su Falco e Piazza Matteotti e sui referendum consultivi

Dal Carlino di oggi due articoli su due temi toccati in questi giorni: la situazione della Falco (Un aggiornamento sulla situazione dei lavoratori Falco) e il dibattito sui 700mila euro di investimenti per la riqualificazione di Piazza Matteotti, che ha suscitato un acceso dibattito sul web: Primo stralcio da 700.000€ per la riqualificazione di Piazza Matteotti, cosa ne pensate? Su quest'ultimo punto ricordiamo che è previsto dal nostro Statuto Comunale lo strumento di partecipazione per eccellenza, ovvero il referendum, che potrebbe essere il metodo più democratico per capire le reali intenzioni di tutti i cittadini di Codigoro.

CAPO II - IL REFERENDUM
Art. 5 Iniziativa
1. E' ammesso referendum consultivo su questioni a rilevanza generale, interessanti l'intera collettività locale, a iniziativa di almeno 1000 elettori iscritti nelle liste elettorali del Comune.
Art. 6
Oggetto ed esclusioni

1. Il Referendum consultivo potrà essere indetto su qualsiasi materia di esclusiva competenza locale e di interesse generale.
2. Sono escluse dalla consultazione referendaria le materie relative a:
a) atti di elezione, nomina, designazione, revoca, dichiarazione di decadenza;

b) personale del Comune e delle aziende municipalizzate;
c) regolamento interno del Consiglio Comunale;
d) bilanci, finanza, tributi e contabilità;
e) materie sulle quali il Consiglio Comunale deve esprimersi entro termini stabiliti per legge; f) oggetti sui quali il Consiglio Comunale ha già assunto provvedimenti deliberativi con conseguenti impegni finanziari sul bilancio comunale da cui sono derivati rapporti con terzi; g) pareri richiesti da disposizioni di legge.

Art. 7
Raccolta delle firme e deposito della richiesta

1. Il regolamento disciplina le modalità per la raccolta e l'autenticazione delle firme.
2. La richiesta di referendum deve essere depositata, insieme con il quesito referendario e le firme autenticate dei proponenti, presso il Segretario Generale che ne rilascia ricevuta.
3. Il quesito sottoposto a referendum deve, di regola, essere unico e deve essere formulato con chiarezza onde consentire la più ampia comprensione, con esclusione di qualsiasi ambiguità.

Art. 8 Ammissibilità
1. Sull'ammissibilità del referendum decide una Commissione tecnica composta dal Segretario Comunale e da due esperti in materie giuridiche nominati dal Consiglio Comunale con la maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati.
2. Il giudizio di ammissibilità si basa esclusivamente sulle seguenti verifiche:


- ammissibilità della materia;
- riscontro della correttezza della formulazione del quesito;
- verifica della regolarità della presentazione da parte del prescritto numero di elettori e delle relative firme.
3. E' escluso qualsiasi altro parametro di valutazione, nonché qualsiasi valutazione di merito. Il giudizio di cui al comma 2. deve essere espresso entro trenta giorni dal deposito della proposta.

Art. 9
Modalità della consultazione

1. Entra trenta giorni dalla pronuncia di ammissione di cui all'articolo precedente il Sindaco indice il referendum per una giornata di domenica ricadente nei quarantacinque giorni successivi all'indizione.
2. Le consultazioni referendarie non possono aver luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali o comunali; in tale ipotesi la consultazione è indetta per la seconda domenica successiva a quella delle altre operazioni di voto. La consultazione referendaria non può aver luogo, altresì, nei sei mesi precedenti la scadenza del termine di durata del Consiglio Comunale.

3. Le operazioni di voto si svolgono in una sola giornata nell'orario indicato dal regolamento il quale determina anche una composizione ristretta dei seggi elettorali.
4. Il referendum è nullo se non vota almeno il cinquanta per cento degli elettori; la proposta referendaria è approvata se riporta la maggioranza assoluta dei voti espressi.

Art. 10
Revoca del referendum

1. Previo parere favorevole della Commissione tecnica di cui all'art.8, comma 1., il Sindaco revoca il referendum già indetto se prima del suo svolgimento il competente organo comunale accoglie la proposta dei promotori.
Art. 11
Effetti del referendum

1. Ove la proposta referendaria risulti approvata, il Sindaco sottopone alla deliberazione del competente organo collegiale entro sessanta giorni dalla proclamazione del risultato. 

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lunedì 14 luglio 2014

Un aggiornamento sulla situazione dei lavoratori Falco

Al Consiglio Comunale scorso, il Sindaco ci ha comunicato la situazione attuale dei lavoratori della Falco che, come avrete letto sicuramente, si trovano in grande difficoltà e sono appesi ad un filo. Vista la serie di incontri con le Istituzioni (come si può leggere qui: http://www.estense.com/?p=391244), abbiamo chiesto al Sindaco, in conferenza dei capigruppo, di farci il quadro di quanto sta accadendo per dare alla cittadinanza un'informazione in più su questa difficile vicenda.

Riportiamo di seguito il testo del verbale della delibera n°25 del 26 giugno 2014:


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Concludiamo questo post comunicando la nostra piena solidarietà ai lavoratori della Falco e anche la nostra massima disponibilità nel caso in cui fossimo in grado di poter dare una mano concretamente.

Un grande abbraccio a tutte queste famiglie di Codigoro e degli altri 14 Comuni coinvolti, ovvero Ariano Polesine, Berra, Comacchio, Corbola, Ferrara, Fiscaglia, Lagosanto, Mesola, Occhiobello, Ostellato, Porto Viro, Porto Tolle, Rosolina e Taglio di Po.

venerdì 11 luglio 2014

Primo stralcio da 700.000€ per la riqualificazione di Piazza Matteotti, cosa ne pensate?

Dal Carlino di oggi si legge questa notizia in merito al primo stralcio di 700mila euro per Piazza Matteotti, cosa ne pensate?

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il Resto del Carlino FERRARA
ven, 11 lug 2014

CODIGORO PRONTO UN PRIMO STRALCIO DI CIRCA 700 MILA EURO

Piazza Matteotti, in primavera aprono i cantieri
Subito il confronto sulla pedonalizzazione

«TRA LE progettualità più importanti, si è conclusa la stesura di un progetto preliminare della nuova piazza Matteotti e fra non molto inizierà la fase di concertazione con le associazioni di categoria e la cittadinanza per arrivare, entro l’autunno, alla stesura del progetto definitivo, necessario all’avvio delle procedure di gara per realizzare l’opera nel 2015. Con un cronoprogramma che prevede l’inizio dei lavori in primavera e la fine nell’autunno».
E’ QUESTO uno dei passi più significativi della relazione dell’assessore al bilancio, Marco Finotti che come sempre scatenerà chi vuole la pedonalizzazione di tutta la piazza e chi invece vuole mantenerla se non tutta, almeno parzialmente aperta al traffico delle automobili. Ci saranno incontri e concertazione, ma è difficile pensare che si possa arrivare alla completa pedonalizzazione della centralissimo piazza di Codigoro. Sono almeno vent’anni che si parla di intervenire su piazza Matteotti, ma non è mai stato fatto nulla, sono stati presentati progetti che ne prevedevano la chiusura completa, con la realizzazione di fontane, alberi e panchine per renderla luogo di incontro e socializzazione, ma dopo l’illustrazione i progetti sono rimasti tali. Adesso in chiusura di mandato la giunta guidata dal sindaco Rita Cinti Luciani, intende dunque aprire un confronto e cercare di realizzare un intervento di riqualificazione urbana e riorganizzazione funzionale a piazza Matteotti con un primo stralcio di circa 700.000 euro.
FRA le altre opere previste per quest’anno ci sono 105.000 euro per la manutenzione degli immobili comunali, 50.000 per la realizzazione dell’archivio storico presso l’immobile che ospitava le ex scuole elementari, i cui lavori di manutenzione sono in fase di completamento. Per terminare la pista ciclopedonale con la costruzione del sottopasso si spenderanno 237.000 euro, 150.000 per la manutenzione del verde pubblico e 200.000 per il cimitero di Mezzogoro mentre mezzo milione di euro sono destinati alla manutenzione di Riviera Cavallotti.

giovedì 3 luglio 2014

Il nostro Defranceschi VS Hera



Comunicato stampa Movimento 5 Stelle
Bologna, 03 luglio 2014



(ER) DEFRANCESCHI, M5S: BOLOGNA L’AVVELENATA. BOMBA TOSSICA SOTTO I PIEDI TARGATA HERA. DENUNCIA M5S
Hera ci nasconde una bomba cancerogena sotto i piedi. Inquinate falde acquifera, aria ed ettari di terreno circostante. Chi altro sapeva?


"Un’area fortemente inquinata con sostanze tossiche e cancerogene tenuta nascosta da Hera. Un’area sulla cui superficie passano, vivono e lavorano centinaia e centinaia di persone. E sotto la quale, a diverse profondità, passano le falde acquifere e da cui si nutre niente meno che l’acquedotto di Bologna. Un’area che copre oltre 60 mila metri quadrati tra viale Berti Pichat, ponte Stalingrado e via Ranzani, come potete vedere dalla cartina allegata (allegato 1)
Per più di dieci anni, vasche contenenti cianuro e naftalene sono rimaste sotto i nostri piedi. Una contaminazione da metalli, idrocarburi leggeri e policlicicli e aromatici, che tradotto significa sostanze tossiche volatili (che quindi si liberano nell’aria) e permeabili che da oltre dieci anni respiriamo e forse, ingeriamo attraverso l’acqua con valori definiti nello studio di Hera stessa, “non accettabili” (allegato 2). Sostanze separate dal bacino idrico che abbevera l'intera città di Bologna da “qualche decimetro di sabbia". (allegato 3)

Cos’altro c'è lì sotto, non è dato saperlo, perché tutte le informazioni, i dati, i rilievi e le ricerche fatte, provengono da Hera. Ancora una volta controllore e controllato sono lo stesso soggetto. 
Persino analisi e le rassicurazioni fornite provengono da accertamenti fatti dalla società stessa, ovvero dal committente che ha interesse a vendere i terreni e costruire, e non da un ente terzo certificante.
Di questi dati le istituzioni si sono fidate o hanno voluto fidarsi. Anche perché, essendo di proprietà della multiutility, non ci è dato sapere più di ciò che loro ci mostrano, né fare rilievi per conto nostro. Nel frattempo, Bologna è avvelenata.

Ma c'è di più: in progetto su quell’area, c’è la costruzione di uno studentato per centinaia di studenti, svariati alberghi con annessi negozi ed esercizi commerciali, parchi giochi per bambini e parcheggi, alcuni dei quali interrati fino a tre piani sotto terra. 
Dentro la terra tossica. Decine di migliaia di metri cubi di terra ad alto rischio, spostata e riposizionata come se nulla fosse. Un'area talmente tossica e inquinata da rimanere pericolosa persino dopo un'eventuale bonifica. A dirlo è sempre Hera che, nero su bianco, certifica la futura cancerogenicità della zona, suggerendo agli ospiti del futuro studentato di non rimanerci più di 10 mesi all'anno (allegato 4).
Per stabilirlo, si inventano perfino il prototipo di un ipotetico studente medio, calcolandone caratteristiche fisiche e perfino gli anni fuori corso. Pesi 70 kg? Qualche anno di studio in più? Bene, togliendo le vacanze di Natale e Pasqua, diciamo che il tuo corpo può restare in quell’area massimo dieci anni prima di rischiare un tumore. Ma attento ad andare a casa per le festività, o a non rimanere fuori corso, altrimenti l'esposizione è troppa. Mamma tranquilla, basta che tuo figlio passi a casa il Natale e forse, forse, non si ammala. Questo per Hera, è ritenuto “accettabile”. Per me, no.
E quelli che ci lavorano? Nessun problema, basta non sostare più di tre ore al giorno nel parcheggio. E certo, non aprire le finestre...
Anche questi dati Hera li scrive nero su bianco (allegato 5).
E quello che hanno respirato i dipendenti di Hera e del call center, i cittadini che a centinaia si recano ogni giorno agli sportelli del servizio clienti, le guardie, gli amministratori, fino a oggi? Su questo, non una parola. Non uno studio. Non una certezza. 

E ciò nonostante, mai si è pensato di allertare i cittadini.

Questo gigantesco progetto di ristrutturazione del sito, porta il timbro e l’approvazione della Conferenza dei Servizi, ovvero:Comune di Bologna, Provincia di Bologna, Arpa, Ausl e naturalmente HERA s.p.a – che per inciso dovrebbe essere una società pubblica di servizi al cittadino.
In questa sede é stato infatti portato all'attenzione di tutti, il Progetto Operativo di Bonifica del 2012, nel quale sono contenuti i dati dei prelievi effettuati nei terreni e negli acquiferi sottostanti. Tutti sapevano. Da anni: le prime osservazioni arrivano nel 2003.

Una denuncia rimbalzata a spizzichi e bocconi sui tavoli di tutte le istituzioni e su qualche giornale, naturalmente mai ripreso a causa della forte influenza che la multiutility detiene sul mondo politico e dell’editoria. Entrato in possesso dei documenti, ho approfondito e mi è venuta la pelle d’oca. Anche perché so che c'è dell'altro su cui non ho potuto mettere mano.
Oltre al video di denuncia allegato, ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta spiegazioni immediate e urgenti data la situazione a dir poco allarmante.
Per quali motivi non è stata importa a Hera un’immediata bonifica dell’area?
Quali sono i rischi per la salute a cui tutte le persone che a vario titolo, regolarmente o saltuariamente, hanno accesso all’interno o in prossimità dell’area, sono state esposte?
Quali studi e rilievi scientifici, diversi da quelli forniti dal committente, garantiscano che le sostanze tossiche e cancerogene, contenute nei terreni e nelle acque più in superfice, non abbiamo o stiano inquinando le falde più profonde che forniscono l’acqua alla citta di Bologna?
Quali altri dati di inquinamento non contenuti nella presente interrogazione, e riguardanti l’area in questione, sono in disponibilità della Regione?
Come al solito insomma, quante altre pillole velenose ci nascondete nel cassetto?”


Andrea Defranceschi, capogruppo Movimento 5 Stelle Regione Emilia-Romagna