Al Consiglio Comunale di ieri sera se ne sono viste delle belle.
Ci è voluta quasi un'ora per passare i primi due punti
all'OdG, ovvero le comunicazioni del Sindaco (fra cui oltre la notizia del
carcere, della nomina del Segretario Comunale come funzionario per l'anticorruzione e una comunicazione sulla
vendita di azioni Hera di cui faremo un post ad hoc) e le interrogazioni e interpellanze.
Visto che la carne al fuoco è tanta, oltre ai post, stavamo valutando di fare un video riassuntivo per l'intera questione "legionella all'Hospice" onde evitare interpretazioni faziose e inesatte come qualcuno vuol far passare.
Andiamo comunque con ordine e cerchiamo di dare un'informazione alla volta.
Nella mattinata di ieri, leggiamo sul sito del Comune questa notizia:
Cliccando sopra troviamo la relazione del Dott. Guerra sul caso legionella all'Hospice, ecco il link:
Relazione
Abbiamo quindi letto la relazione, datata 22 novembre, nella mattinata di ieri.
Innanzitutto la legionella c'è e per questo abbiamo presentato la seguente interrogazione, che riportiamo in formato ipertestuale, in modo che tutti possano verificare direttamente le informazioni.
Gent.mo
Sig. Sindaco di Codigoro
Dott.ssa
Rita Cinti Luciani
Codigoro,
28 novembre 2013
Oggetto:
Interrogazione in merito alla
recente notizia di presenza di legionella presso l'Hospice di
Codigoro
PREMESSO
che non abbiamo le competenze medico-sanitarie necessarie per poter
conoscere a pieno le dinamiche che possono avvenire nei casi di
legionella e, pertanto, ci siamo adoperati per riportare le
legislazioni vigenti in materia, gli articoli apparsi sulla stampa
nell'ultimo periodo e le informazioni raccolte in rete, al fine di
svolgere il mandato elettorale e il ruolo istituzionale che
ricopriamo, anche in merito al caso in questione.
VISTI
i diversi articoli apparsi sulla stampa che, a partire dal giorno 14
novembre
scorso, riportavano le seguenti informazioni:
in data 14
novembre (vedi articolo: «Legionella nell’Hospice di Codigoro»)
, si veniva a conoscenza della presenza di legionella presso
l'Hospice di Codigoro, dopo la conferenza stampa del Presidente
della Consulta Popolare San Camillo, il quale deduceva la presenza
del batterio, a partire dai diversi flussaggi di acqua calda
effettuati nell'impianto idrico della struttura. Lo stesso giorno,
inoltre, l'Asl “confermava
il caso denunciato dalla Consulta”
anche se le analisi “con
una nota ufficiale dell'Azienda Sanitaria hanno sempre dato esiti
negativi per il sierogruppo di tipo 1” (vedi articolo: «Nessun contagio da legionellosi all’Hospice di Codigoro»)
.
in data 15
novembre, Ado, attraverso la seguente dichiarazione della Presidente
Furiani, affermava: “Da
agosto abbiamo avuto almeno tre casi di legionella. Due di questi
però sono arrivati già ammalati da un altro ospedale. Stiamo
lavorando duramente per cercare di risolvere il problema, ma non è
una cosa semplice”. Ecco l'articolo da Il Resto del Carlino:
- in
data 17 novembre, sempre la Presidente Furiani dichiarava che: “non
c'è alcun pericolo causato dal batterio della legionella. […] Ad
agosto è emerso un presunto caso di legionella, per il quale le
autorità competenti si sono immediatamente attivate garantendo la
totale assenza del batterio. […] Quindi voglio rassicurare tutti,
confermando che all'interno dell'hospice di Codigoro non esiste
alcun rischio dettato dalla legionella”. Ecco l'articolo da Il Resto del Carlino:
in data 19
novembre, il Sindaco affermava che “il
direttore sanitario Sandro Guerra ci ha tranquillizzati sulla
situazione dei casi di legionella all’Hospice di Codigoro,
impegnandosi a fornire a tutti i sindaci dati ed analisi che
dimostrano come tutto sia a posto, che può succedere si registrino
contagi da legionella ma nel caso della struttura sanitaria
codigorese non c’è nulla di davvero pericoloso”.
Ecco l'articolo da Il Resto del Carlino:
CONSIDERATO
che ci sono pervenute numerose richieste di chiarimenti in merito
alla vicenda in oggetto sia da parte di cittadini preoccupati sia da
parte di famigliari di pazienti attualmente ricoverati presso la
struttura dell'Hospice di Codigoro.
PRESO
ATTO della relazione inviata ai Sindaci del Distretto Sud Est da
parte del Direttore Sanitario, Dott. Guerra, datata 22 novembre 2013,
in cui si legge che: “la
struttura di Codigoro rientra tra le strutture Socio-Sanitarie e
Socio Assistenziali e non come si è detto struttura ad alto rischio
perché occupata da soggetti immunodepressi (gli immunodepressi sono
nei reparti di malattie infettive, nei centri di riferimento per i
trapianti, nei centri oncologici in cui si trattano con trapianti le
patologie tumorali del midollo in bambini ed adulti), i nostri
pazienti in Hospice sono a volte debilitati in quanto terminali”. Ecco il testo originale:
PRESO
ATTO della Delibera di Giunta Regionale 1115/2008, la quale recita al
punto 5 relativo alle “Strutture
socio-sanitarie e socio-assistenziali”: “In
merito alle attività assistenziali, sono di particolare interesse
quelle di carattere sanitario […] Per tali attività valgono,
ovviamente per quanto applicabili, le stesse raccomandazioni esposte
al punto 4.2.4. […] In presenza di uno o più casi, occorre che
l’indagine epidemiologica ricerchi anche l’eventuale presenza di
fattori di rischio ambientali e/o connessi alle pratiche
assistenziali, al fine di attivare le misure di controllo che saranno
ritenute necessarie. Per gli aspetti tecnici si può fare
riferimento in linea generale alle indicazioni di cui al paragrafo
4.2.”
Si ricorda che il
punto 4 intitolato “Prevenzione e controllo della legionellosi
nelle strutture sanitarie” spiega che: “Negli
ultimi anni, in moltissimi paesi sono stati descritti in ospedale o
in altre strutture sanitarie casi singoli ed epidemie di legionellosi
sostenute da Legionella pneumophila, soprattutto di sierogruppo 1.
[…] L'eliminazione
completa di Legionella dall'intero sistema di distribuzione
dell'acqua in ospedale non è necessaria per minimizzare il rischio e
non è spesso neanche un obiettivo raggiungibile. Ciò non vale per i
reparti che ospitano pazienti profondamente immunocompromessi: in
questo caso, l'interazione tra presenza di Legionella nell'acqua e
incapacità del sistema immunitario di rispondere ad una eventuale
esposizione rende necessari interventi atti a garantire l'assenza di
Legionella dall'acqua distribuita in queste aree assistenziali”.
E al
punto 4.2.6 “Interventi
successivi alla segnalazione di un caso di legionellosi di origine
nosocomiale, sospetta o accertata” in particolare al paragrafo
denominato “Cluster
nosocomiale
di legionellosi” si legge che: “In
presenza di un cluster (2 o più casi nell’arco di 24 mesi) è
necessario seguire i seguenti punti:
Conferma
di laboratorio della diagnosi. Si raccomandano, qualora possibili,
l’isolamento colturale e la tipizzazione del microrganismo in
causa.
Notifica
tempestiva alle autorità sanitarie, secondo le indicazioni
riportate nei sistemi di sorveglianza.
Inchiesta
epidemiologica (ricerca dell'esposizione, luoghi frequentati e
trattamenti a rischio).
Ricerca
di altri possibili casi; verifica della presenza (o, in caso
negativo, adozione) di un protocollo per la ricerca di Legionella in
tutti i casi di polmonite nosocomiale. Se la situazione è di
particolare gravità, può essere necessario condurre un'indagine
retrospettiva (titoli anticorpali su sieri conservati, ricerca
dell'antigene urinario in malati recenti).
Descrizione
della distribuzione nel tempo e nello spazio dei casi confermati e
dei casi presunti. Rappresentazione grafica della curva epidemica.
Formulazione
di ipotesi sulla possibile origine dell'infezione.
Indagini
ambientali sulla rete idrica e le attrezzature sospette, mirate in
base alle ipotesi emerse dallo studio descrittivo.
Confronto
dei ceppi di Legionella isolati dai malati con quelli isolati
dall'ambiente; per la tipizzazione e il confronto, inviare gli
isolati al laboratorio di riferimento.
Eventualmente,
se l'origine del cluster/epidemia resta difficile da identificare,
programmare un’indagine epidemiologico-analitica”.
PRESO ATTO, inoltre, di una regolamentazione differente, ovvero quella della
Regione Piemonte in merito alle strutture sanitarie pubbliche e private, che è segnalata fra le norme di riferimento, assieme alla Delibera di Giunta Regionale sopraccitata e alle “Linee guida per la prevenzione e il controllo della Legionellosi” Gazzetta Ufficiale del 5 maggio 2000, in cui si legge che: “
Circa la vulnerabilità dell’ospite, i pazienti a maggior rischio di contrarre la legionellosi sono gli immunodepressi o immunosoppressi gravi, i trapiantati e i pazienti oncoematologici. (vedi box 2, ovvero ad alto rischio vi sono immunosoppressi/immunodepressi, neuropatici, AIDS, BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), diabetici scompensati, oncologici e neonati). Per tali categorie di pazienti anche l’esposizione a cariche inferiori a 100 UFC/litro comporta un rischio. Altri importanti fattori di rischio sono le patologie croniche debilitanti quali nefropatie, broncopneumopatie, neoplasie non ematologiche, diabete mellito ed altre. Persone all’ultimo stadio della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) sono probabilmente a rischio aumentato per legionellosi, ma i dati sono insufficienti. Anche i neonati, specie se nati pretermine, sono da considerarsi a rischio. Inoltre soggetti di sesso maschile, fumatori e anziani, pur non presentando patologie particolari, risultano più sensibili all’infezione”.
(Tanto per intenderci: con pazienti immunodepressi il valore di 100 ufc/l (unità formanti colonie/Litro) è già fattore di rischio. All'Hospice di Codigoro, in una doccia, è stato rilevato il valore di 1 milione 200 mila ufc/l come si vede dalla relazione del Dott. Guerra, oltretutto proprio del sierogruppo 1, il più pericoloso, quando era stato dichiarato assente:
Sulla sinistra la dichiarazione Ausl del 15/11 che dice esiti negativi per il sierogruppo 1 e a destra l'estratto della Relazione del Dott. Guerra che dà il valore di oltre 1 milione di legionella sierogruppo 1.)
RITENUTO
che la definizione di soggetti maggiormente esposti al rischio di
contrarre la legionella veda una
gamma eterogenea come l’immunodeficienza,
le malattie croniche, il fumo, l’etilismo, l’età e il sesso
del paziente (fonte: http://www.analisiacqua.org/legionella.html).
CONSIDERATO,
inoltre che, in data 20 dicembre 2011, presentammo un'interrogazione
scritta con il seguente oggetto: “Interrogazione
in merito ai valori di unità formanti colonie per litro (ufc/l) di
legionella rilevati presso la “Casa Residenza per anziani Alma”
il 19/10/11 da parte dell'AUSL e di quelli del 18/11/11 da parte di
Este-Lab di Ferrara e dello stato attuale e futuro dei controlli”.
SI
CHIEDONO alla S.V. le seguenti informazioni:
Notizie
dettagliate in merito agli sviluppi sanitari degli altri due dei
“tre casi” sopraccitati dalla Presidente Furiani (Ado), loro
ospedale di provenienza e copia dei provvedimenti adottati così
come previsti al punto 4.2.6 della Delibera di Giunta Regionale
1115/2008, indicante gli “interventi
successivi alla segnalazione di un caso di legionellosi di origine
nosocomiale, sospetta o accertata”.
In
merito alle operazioni di bonifica presso la struttura in oggetto,
SI CHIEDONO le motivazioni che hanno portato ad un tempo di
flussaggio così ampio presso l'Hospice di Codigoro, a differenza
dei due ospedali (Argenta e Lagosanto) citati nella relazione del
Dott. Guerra.
Dal
momento che l'Hospice è situato all'interno dello stabile
dell'ex-ospedale di Codigoro, il quale ospita, oltre il servizio
R.S.A., anche gli ambulatori medici, SI CHIEDE se i controlli
effettuati garantiscano la totale incolumità di tutte le persone
che usufruiscono della struttura dell'ex-presidio ospedaliero, dal
momento che il rischio legionella non è assolutamente da
sottovalutare come si legge dall'articolo apparso su “Il Resto del Carlino – Cesena” del 17/05/13 dal titolo “Allarme legionella,
ecco come combatterla” e in particolare il paragrafo in cui il
giornalista scrive che: “MANCA
però, soprattutto tra i cittadini che non hanno una sviluppata
cultura sanitaria, la consapevolezza che una cosa banale come fare
la doccia possa far correre un pericolo mortale, come è accaduto
circa un mese fa a due anziani in via Madonna dello Schioppo: dopo
aver attivato una parte dell’impianto idrico fermo da tempo, hanno
avuto un’infezione polmonare: il marito è deceduto, mentre la
moglie è riuscita a cavarsela. Un parente si è rivolto al Carlino
proprio perché segnalassimo che ogni giorno, più volte al giorno,
corriamo il rischio di contrarre un’infezione come questa che può
avere conseguenze letali”.
Relativamente
all'interrogazione del 20 dicembre 2011, SI CHIEDE quale sia lo
stato attuale della struttura denominata “Casa residenza per
anziani Alma” di Codigoro” e SI CHIEDE copia dei referti
analitici di controllo effettuati negli ultimi anni, dopo il caso di
legionella sopraccitato.
SI
CONCLUDE con la richiesta di chiarimenti in merito alla mancata
comunicazione al Sindaco, quale autorità sanitaria locale, del caso
in oggetto da parte dell'Asl, riservandoci, inoltre, di valutare le
risposte che saranno formulate alla seguente interrogazione.
Auspichiamo, infine, che non si ripeta una dinamica del genere presso
una struttura così importante e delicata come l'Hospice di Codigoro
e simili, in cui ogni istante di vita dei pazienti ricoverati ha,
come per tutti noi, un valore inestimabile e, in quanto tale, va
tutelato a pieno con il massimo dell'attenzione sia per le persone
ricoverate sia per tutti i cittadini che usufruiscono della
struttura.
Si
richiede gentilmente una risposta scritta.
Andrea
Castagnoli – Consigliere Comunale
Gruppo
Consiliare Movimento 5 Stelle
Detto tutto questo restiamo in attesa della risposta scritta, visto che la Relazione del Dott. Guerra di certo
non risponde ai 4 quesiti posti.
Nei prossimi post il resto della complicata questione.
Passate parola!