venerdì 29 novembre 2013

Consiglio Comunale del 28/11 Sintesi - Prima parte - Legionella

Al Consiglio Comunale di ieri sera se ne sono viste delle belle.
Ci è voluta quasi un'ora per passare i primi due punti all'OdG, ovvero le comunicazioni del Sindaco (fra cui oltre la notizia del carcere, della nomina del Segretario Comunale come funzionario per l'anticorruzione e una comunicazione sulla vendita di azioni Hera di cui faremo un post ad hoc) e le interrogazioni e interpellanze. 
Visto che la carne al fuoco è tanta, oltre ai post, stavamo valutando di fare un video riassuntivo per l'intera questione "legionella all'Hospice" onde evitare interpretazioni faziose e inesatte come qualcuno vuol far passare.
Andiamo comunque con ordine e cerchiamo di dare un'informazione alla volta.
Nella mattinata di ieri, leggiamo sul sito del Comune questa notizia:



Cliccando sopra troviamo la relazione del Dott. Guerra sul caso legionella all'Hospice, ecco il link:  Relazione

Abbiamo quindi letto la relazione, datata 22 novembre, nella mattinata di ieri.
Innanzitutto la legionella c'è e per questo abbiamo presentato la seguente interrogazione, che riportiamo in formato ipertestuale, in modo che tutti possano verificare direttamente le informazioni. 




Gent.mo Sig. Sindaco di Codigoro
Dott.ssa Rita Cinti Luciani


Codigoro, 28 novembre 2013

Oggetto: Interrogazione in merito alla recente notizia di presenza di legionella presso l'Hospice di Codigoro

PREMESSO che non abbiamo le competenze medico-sanitarie necessarie per poter conoscere a pieno le dinamiche che possono avvenire nei casi di legionella e, pertanto, ci siamo adoperati per riportare le legislazioni vigenti in materia, gli articoli apparsi sulla stampa nell'ultimo periodo e le informazioni raccolte in rete, al fine di svolgere il mandato elettorale e il ruolo istituzionale che ricopriamo, anche in merito al caso in questione.

VISTI i diversi articoli apparsi sulla stampa che, a partire dal giorno 14 novembre scorso, riportavano le seguenti informazioni:
  1. in data 14 novembre (vedi articolo: «Legionella nell’Hospice di Codigoro»), si veniva a conoscenza della presenza di legionella presso l'Hospice di Codigoro, dopo la conferenza stampa del Presidente della Consulta Popolare San Camillo, il quale deduceva la presenza del batterio, a partire dai diversi flussaggi di acqua calda effettuati nell'impianto idrico della struttura. Lo stesso giorno, inoltre, l'Asl “confermava il caso denunciato dalla Consulta” anche se le analisi “con una nota ufficiale dell'Azienda Sanitaria hanno sempre dato esiti negativi per il sierogruppo di tipo 1” (vedi articolo: «Nessun contagio da legionellosi all’Hospice di Codigoro»).
  1. in data 15 novembre, Ado, attraverso la seguente dichiarazione della Presidente Furiani, affermava: Da agosto abbiamo avuto almeno tre casi di legionella. Due di questi però sono arrivati già ammalati da un altro ospedale. Stiamo lavorando duramente per cercare di risolvere il problema, ma non è una cosa semplice”. Ecco l'articolo da Il Resto del Carlino:

  1. in data 17 novembre, sempre la Presidente Furiani dichiarava che: “non c'è alcun pericolo causato dal batterio della legionella. […] Ad agosto è emerso un presunto caso di legionella, per il quale le autorità competenti si sono immediatamente attivate garantendo la totale assenza del batterio. […] Quindi voglio rassicurare tutti, confermando che all'interno dell'hospice di Codigoro non esiste alcun rischio dettato dalla legionella”. Ecco l'articolo da Il Resto del Carlino: 

  1. in data 19 novembre, il Sindaco affermava che “il direttore sanitario Sandro Guerra ci ha tranquillizzati sulla situazione dei casi di legionella all’Hospice di Codigoro, impegnandosi a fornire a tutti i sindaci dati ed analisi che dimostrano come tutto sia a posto, che può succedere si registrino contagi da legionella ma nel caso della struttura sanitaria codigorese non c’è nulla di davvero pericoloso”.
    Ecco l'articolo da Il Resto del Carlino: 






CONSIDERATO che ci sono pervenute numerose richieste di chiarimenti in merito alla vicenda in oggetto sia da parte di cittadini preoccupati sia da parte di famigliari di pazienti attualmente ricoverati presso la struttura dell'Hospice di Codigoro.

PRESO ATTO della relazione inviata ai Sindaci del Distretto Sud Est da parte del Direttore Sanitario, Dott. Guerra, datata 22 novembre 2013, in cui si legge che: “la struttura di Codigoro rientra tra le strutture Socio-Sanitarie e Socio Assistenziali e non come si è detto struttura ad alto rischio perché occupata da soggetti immunodepressi (gli immunodepressi sono nei reparti di malattie infettive, nei centri di riferimento per i trapianti, nei centri oncologici in cui si trattano con trapianti le patologie tumorali del midollo in bambini ed adulti), i nostri pazienti in Hospice sono a volte debilitati in quanto terminali”. Ecco il testo originale:


PRESO ATTO della Delibera di Giunta Regionale 1115/2008, la quale recita al punto 5 relativo alle “Strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali”: “In merito alle attività assistenziali, sono di particolare interesse quelle di carattere sanitario […] Per tali attività valgono, ovviamente per quanto applicabili, le stesse raccomandazioni esposte al punto 4.2.4. […] In presenza di uno o più casi, occorre che l’indagine epidemiologica ricerchi anche l’eventuale presenza di fattori di rischio ambientali e/o connessi alle pratiche assistenziali, al fine di attivare le misure di controllo che saranno ritenute necessarie. Per gli aspetti tecnici si può fare riferimento in linea generale alle indicazioni di cui al paragrafo 4.2.Si ricorda che il punto 4 intitolato “Prevenzione e controllo della legionellosi nelle strutture sanitarie” spiega che: “Negli ultimi anni, in moltissimi paesi sono stati descritti in ospedale o in altre strutture sanitarie casi singoli ed epidemie di legionellosi sostenute da Legionella pneumophila, soprattutto di sierogruppo 1. […] L'eliminazione completa di Legionella dall'intero sistema di distribuzione dell'acqua in ospedale non è necessaria per minimizzare il rischio e non è spesso neanche un obiettivo raggiungibile. Ciò non vale per i reparti che ospitano pazienti profondamente immunocompromessi: in questo caso, l'interazione tra presenza di Legionella nell'acqua e incapacità del sistema immunitario di rispondere ad una eventuale esposizione rende necessari interventi atti a garantire l'assenza di Legionella dall'acqua distribuita in queste aree assistenziali”. E al punto 4.2.6 “Interventi successivi alla segnalazione di un caso di legionellosi di origine nosocomiale, sospetta o accertata” in particolare al paragrafo denominato “Cluster nosocomiale di legionellosi” si legge che: “In presenza di un cluster (2 o più casi nell’arco di 24 mesi) è necessario seguire i seguenti punti:
  1. Conferma di laboratorio della diagnosi. Si raccomandano, qualora possibili, l’isolamento colturale e la tipizzazione del microrganismo in causa.
  1. Notifica tempestiva alle autorità sanitarie, secondo le indicazioni riportate nei sistemi di sorveglianza.
  1. Inchiesta epidemiologica (ricerca dell'esposizione, luoghi frequentati e trattamenti a rischio).
  1. Ricerca di altri possibili casi; verifica della presenza (o, in caso negativo, adozione) di un protocollo per la ricerca di Legionella in tutti i casi di polmonite nosocomiale. Se la situazione è di particolare gravità, può essere necessario condurre un'indagine retrospettiva (titoli anticorpali su sieri conservati, ricerca dell'antigene urinario in malati recenti).
  1. Descrizione della distribuzione nel tempo e nello spazio dei casi confermati e dei casi presunti. Rappresentazione grafica della curva epidemica.
  1. Formulazione di ipotesi sulla possibile origine dell'infezione.
  1. Indagini ambientali sulla rete idrica e le attrezzature sospette, mirate in base alle ipotesi emerse dallo studio descrittivo.
  1. Confronto dei ceppi di Legionella isolati dai malati con quelli isolati dall'ambiente; per la tipizzazione e il confronto, inviare gli isolati al laboratorio di riferimento.
  1. Eventualmente, se l'origine del cluster/epidemia resta difficile da identificare, programmare un’indagine epidemiologico-analitica”.

PRESO ATTO, inoltre, di una regolamentazione differente, ovvero quella della Regione Piemonte in merito alle strutture sanitarie pubbliche e private, che è segnalata fra le norme di riferimento, assieme alla Delibera di Giunta Regionale sopraccitata e alle “Linee guida per la prevenzione e il controllo della Legionellosi” Gazzetta Ufficiale del 5 maggio 2000, in cui si legge che: “Circa la vulnerabilità dell’ospite, i pazienti a maggior rischio di contrarre la legionellosi sono gli immunodepressi o immunosoppressi gravi, i trapiantati e i pazienti oncoematologici. (vedi box 2, ovvero ad alto rischio vi sono immunosoppressi/immunodepressi, neuropatici, AIDS, BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva), diabetici scompensati, oncologici e neonati). Per tali categorie di pazienti anche l’esposizione a cariche inferiori a 100 UFC/litro comporta un rischio. Altri importanti fattori di rischio sono le patologie croniche debilitanti quali nefropatie, broncopneumopatie, neoplasie non ematologiche, diabete mellito ed altre. Persone all’ultimo stadio della Sindrome da Immunodeficienza Acquisita (AIDS) sono probabilmente a rischio aumentato per legionellosi, ma i dati sono insufficienti. Anche i neonati, specie se nati pretermine, sono da considerarsi a rischio. Inoltre soggetti di sesso maschile, fumatori e anziani, pur non presentando patologie particolari, risultano più sensibili all’infezione”.



(Tanto per intenderci: con pazienti immunodepressi il valore di 100 ufc/l (unità formanti colonie/Litro) è già fattore di rischio. All'Hospice di Codigoro, in una doccia, è stato rilevato il valore di 1 milione 200 mila ufc/l come si vede dalla relazione del Dott. Guerra, oltretutto proprio del sierogruppo 1, il più pericoloso, quando era stato dichiarato assente:

Sulla sinistra la dichiarazione Ausl del 15/11 che dice esiti negativi per il sierogruppo 1 e a destra l'estratto della Relazione del Dott. Guerra che dà il valore di oltre 1 milione di legionella sierogruppo 1.)



































RITENUTO che la definizione di soggetti maggiormente esposti al rischio di contrarre la legionella veda una gamma eterogenea come l’immunodeficienza, 
le malattie croniche, il fumo, l’etilismo, l’età e il sesso del paziente (fonte: http://www.analisiacqua.org/legionella.html).

CONSIDERATO, inoltre che, in data 20 dicembre 2011, presentammo un'interrogazione scritta con il seguente oggetto: “Interrogazione in merito ai valori di unità formanti colonie per litro (ufc/l) di legionella rilevati presso la “Casa Residenza per anziani Alma” il 19/10/11 da parte dell'AUSL e di quelli del 18/11/11 da parte di Este-Lab di Ferrara e dello stato attuale e futuro dei controlli”.


SI CHIEDONO alla S.V. le seguenti informazioni:
  1. Notizie dettagliate in merito agli sviluppi sanitari degli altri due dei “tre casi” sopraccitati dalla Presidente Furiani (Ado), loro ospedale di provenienza e copia dei provvedimenti adottati così come previsti al punto 4.2.6 della Delibera di Giunta Regionale 1115/2008, indicante gli “interventi successivi alla segnalazione di un caso di legionellosi di origine nosocomiale, sospetta o accertata”.
  1. In merito alle operazioni di bonifica presso la struttura in oggetto, SI CHIEDONO le motivazioni che hanno portato ad un tempo di flussaggio così ampio presso l'Hospice di Codigoro, a differenza dei due ospedali (Argenta e Lagosanto) citati nella relazione del Dott. Guerra.
  1. Dal momento che l'Hospice è situato all'interno dello stabile dell'ex-ospedale di Codigoro, il quale ospita, oltre il servizio R.S.A., anche gli ambulatori medici, SI CHIEDE se i controlli effettuati garantiscano la totale incolumità di tutte le persone che usufruiscono della struttura dell'ex-presidio ospedaliero, dal momento che il rischio legionella non è assolutamente da sottovalutare come si legge dall'articolo apparso su “Il Resto del Carlino – Cesena” del 17/05/13 dal titolo “Allarme legionella, ecco come combatterla” e in particolare il paragrafo in cui il giornalista scrive che: MANCA però, soprattutto tra i cittadini che non hanno una sviluppata cultura sanitaria, la consapevolezza che una cosa banale come fare la doccia possa far correre un pericolo mortale, come è accaduto circa un mese fa a due anziani in via Madonna dello Schioppo: dopo aver attivato una parte dell’impianto idrico fermo da tempo, hanno avuto un’infezione polmonare: il marito è deceduto, mentre la moglie è riuscita a cavarsela. Un parente si è rivolto al Carlino proprio perché segnalassimo che ogni giorno, più volte al giorno, corriamo il rischio di contrarre un’infezione come questa che può avere conseguenze letali”.

  2. Relativamente all'interrogazione del 20 dicembre 2011, SI CHIEDE quale sia lo stato attuale della struttura denominata “Casa residenza per anziani Alma” di Codigoro” e SI CHIEDE copia dei referti analitici di controllo effettuati negli ultimi anni, dopo il caso di legionella sopraccitato.

SI CONCLUDE con la richiesta di chiarimenti in merito alla mancata comunicazione al Sindaco, quale autorità sanitaria locale, del caso in oggetto da parte dell'Asl, riservandoci, inoltre, di valutare le risposte che saranno formulate alla seguente interrogazione. Auspichiamo, infine, che non si ripeta una dinamica del genere presso una struttura così importante e delicata come l'Hospice di Codigoro e simili, in cui ogni istante di vita dei pazienti ricoverati ha, come per tutti noi, un valore inestimabile e, in quanto tale, va tutelato a pieno con il massimo dell'attenzione sia per le persone ricoverate sia per tutti i cittadini che usufruiscono della struttura.

Si richiede gentilmente una risposta scritta.

Andrea Castagnoli – Consigliere Comunale
Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle


Detto tutto questo restiamo in attesa della risposta scritta, visto che la Relazione del Dott. Guerra di certo non risponde ai 4 quesiti posti.
Nei prossimi post il resto della complicata questione.
Passate parola!

0 commenti:

Posta un commento