lunedì 12 maggio 2014

Il nostro Andrea Defranceschi c'è e non abbiamo dubbi sulla sua onestà!

In questi ultimi giorni si è parlato del nostro Consigliere Regionale Andrea Defranceschi e onde evitare la solita manipolazione massmediatica, pubblichiamo di seguito i suoi comunicati stampa, il post apparso sul Blog di Beppe Grillo e un video in cui è spiegata tutta la vicenda.
Prima di ogni cosa però non possiamo che fare un grosso in bocca al lupo ad Andrea per il ricorso al TAR, che siamo sicuri avrà esito positivo, visto che sulla sua onestà non abbiamo il minimo dubbio e, inoltre, non possiamo fare a meno di ricordare il grande lavoro svolto in Regione, anche per il nostro territorio. 

Per questo, nonostante la sospensione, siamo certi che il nostro Andrea continuerà a lavorare al massimo in Regione, vigilando e supportando, come ha sempre fatto, ogni zona dell'Emilia-Romagna con la massima trasparenza di sempre.

Un grande abbraccio da Codigoro, oggi come ieri:



Ecco il primo comunicato:

Bologna, 09.05.2014

(ER) CORTE DEI CONTI, DEFRANCESCHI (M5s): IMMEDIATO RICORSO AL TAR 

“La Corte dei conti vorrebbe chiedermi la restituzione di un anno di stipendio di due persone che hanno lavorato. Questo e' l'ennesimo sfregio di una burocrazia che non distingue il valore del lavoro dal furto. C'è chi viene pagato per lavorare e chi viene pagato nonostante non lavori. Mi contestano di averli pagati prima. Lo so, in Italia c’è il vizio di pagarti (forse) 90 giorni dopo. Io invece li ho pagati anticipatamente per il lavoro fondamentale che già mi stavano fornendo. E questo perché causa cambiamento in corsa dei regolamenti si era paventato il rischio che rimanessero scoperti. Io capisco che molte persone nella pubblica amministrazione vengono pagate con i soldi dei cittadini per fare altro, magari per lavorare per il partito, magari perché parenti o colleghi di un qualche studio: peccato che non siamo tutti uguali. Capisco che la Corte dei conti non sia abituata a casi del genere, ma dovranno farsene una ragione. Queste persone hanno lavorato, e io le ho pagate, con fondi che spettavano loro in base alla normativa vigente. Punto. Se dovrò pagare di tasca mia due contratti di persone che si fanno il mazzo (perdonate il termine ma rende il nostro modus operandi) perché ho anticipato i loro stipendi per il rischio che rimanessero senza, lo farò. Ma non prima di aver fatto ricorso al Tar, visto che i due contratti di lavoro sono già stati accertati, documentati, legalmente ammessi dalla normativa regionale, approvati dai revisori dei conti, da una sentenza della Corte costituzionale, nonché dalla mia personale consulente del lavoro. E non prima di aver capito una cosa fondamentale: il metro di giudizio con cui la Corte dei conti decide cosa viene contestato e punito, e cosa invece tollerato. Perché faccio davvero fatica a capirlo: bene le auto blu e le vacanze a Venezia, su cui ancora non ho sentito il pronunciamento (qual è il danno erariale in questo caso? C'è stata e non lo sappiamo?), ma non due contratti di lavoro, accertati, legalmente ammessi e con tutta la documentazione del lavoro svolto? In due giorni hanno esaminato faldoni di documenti da noi prontamente consegnati: carte su carte che testimoniano l’attività lavorativa, tra cui la stampa di mail intercorse in mesi di lavoro continuativo, le attività sul territorio e le interrogazioni prodotte. Il tutto per stipendi da mille euro al mese, perché di questo stiamo parlando. Questo mentre alla Corte dei conti giacciono da anni, a memoria, una decina di miei esposti per milioni di euro tutti debitamente documentati di cui non ho più notizia. Se è così, e' proprio ora di smontare questo sistema e riscrivere le regole in base a un nuovo principio: quello dell'onestà e della meritocrazia. Il resto, a casa. E lasciateci lavorare.”

Andrea Defranceschi, Capogruppo Movimento 5 stelle Regione Emilia-Romagna


Poi c'è il secondo comunicato di Andrea:

Bologna, 10 maggio 2014

(ER) DEFRANCESCHI: TRASPARENZA E ONESTA’, ANCHE OGGI

“Sono nel Movimento 5 Stelle dal 2009, e ho contribuito a crearlo e costruirlo a cui ho dedicato questi anni della mia vita, con lacrime e sangue. Proprio per rispettare il Movimento e le centinaia di ragazzi che stanno affrontando la sfida delle candidature europee e amministrative, confermo la mia sospensione a tutela del Movimento stesso. Così come confermo la certezza di aver utilizzato i soldi pubblici a tutela del lavoro del Gruppo consiliare e dei posti di lavoro, nel pieno rispetto non solo dell’etica ma anche delle norme vigenti, come testimoniano tutti i documenti da me prontamente consegnati alla magistratura. Rispetto le istituzioni, ed è per questo che ricorro al Tar: un’istituzione appositamente creata per verificare la corretta applicazione delle dinamiche burocratiche anche da parte di enti giudicanti. Rispetto le istituzioni a tal punto, che ho sempre seguito tutto ciò che il regolamento dell’assemblea consiliare stabilisce. Rispetto il lavoro, e infatti lo retribuisco secondo la normativa e le dinamiche a me concesse. E soprattutto rispetto il Movimento, che ha come principio base la responsabilità personale e il corretto impiego del denaro pubblico. E di fatto, ogni centesimo è stato usato per l’attività istituzionale che sono chiamato a svolgere in nome dei cittadini e per la quale non mi risparmio. Ma risparmio i soldi pubblici. Di cui rispondo e risponderò personalmente, come di ogni mio gesto. Risparmio talmente tanto che in Viale Aldo Moro, non essendo abituati a tale evento, non sapevano cosa io potessi farci: restituirli? Boh. Usarli? Non si sa. Risparmiarli? Chissà. I mesi passano, io lavoro, i soldi si accumulano, Arriviamo al 2012, entra in vigore la spending review, e io chiedo per l’ennesima volta cosa posso fare di questo tesoretto, che nel frattempo è lievitato a quasi 200 mila euro. Un fondo residuale dedicato al funzionamento del gruppo, che mi sarebbe piaciuto per l’appunto usare per farlo funzionare o altrimenti restituire. Né l’Ufficio di Presidenza, né i revisori dei conti, ripetutamente sollecitati e contattati, mi hanno saputo garantire le modalità di restituzione o di utilizzo. Ho aspettato fino a pochi giorni prima di Natale, ovvero l’ultimo momento disponibile, per saldare le fatture a persone che stavano lavorando per me da anni e avrebbero continuato a farlo, come documentato. A conferma di questo, le fatture sono state pagate nel corso del periodo di lavoro svolto. Semplicemente anticipando in un’unica fattura, quelle che sarebbero seguite, per semplice esigenza di budget annuale. Ora mi viene contestato di aver pagato due fatture a due persone a partita iva che lavorano per me da anni: Marco Affronte e Alessandro Marchi, persone degne, impegnate nel Movimento e note per la loro attività sul territorio. Insomma persone competenti in quello che facevano. Se qualche cavillo burocratico mi vuole spiegare che avrei dovuto pagarli il 3 gennaio 2013 anziché il 23 dicembre 2012, io sono lieto di apprenderlo, visto che è quello che chiedo da mesi. Ed è questo il motivo per cui ricorro al Tar: se ho commesso una irregolarità burocratica, sono il primo a voler sapere quale. Nessun attacco alla magistratura. La Corte dei Conti mi chiese, riguardo alle spese relative a consulenze professionali che fosse “fornita la dimostrazione del prodotto realizzato”. Cosa che ho fatto. Decine e decine di mail, interrogazioni, atti e quant’altro sia inerente all’attività dei collaboratori, che non ho avuto problema a fornire. Nonostante i faldoni trasmessi, la Corte dei Conti mi ha scritto però che “trattasi effettivamente di pagamento anticipato per prestazione da effettuare nei mesi successivi; manca documentazione del servizio reso”. Ovvero? E’ questo che vorrei, io per primo, che mi spiegassero. Detto questo, continuo a fare il mio lavoro, ieri come oggi. E ieri come oggi, so esattamente da che parte stare: quella dei cittadini e del Movimento 5 stelle che continuerò a difendere.”

Andrea Defranceschi, consigliere regionale Regione Emilia-Romagna

Ed ecco il comunicato di oggi e il video di spiegazione:

Bologna, 12 maggio 2014

(ER) DEFRANCESCHI, SEMPRE DALLA STESSA PARTE. ECCO COSA FA UN CITTADINO A 5 STELLE. IL VIDEO

“Il Movimento 5 Stelle ha poche ma semplici regole. Regole che io ho costruito dalle origini, e successivamente applicato ogni giorno. Noi non siamo come loro. Noi, se sbagliamo, paghiamo. Paghiamo noi, non i cittadini. Paghiamo in prima persona, mettendoci la faccia. Allo stesso modo, se abbiamo ragione – e abbiamo ragione, come i vecchi partiti sanno benissimo – pretendiamo che ci venga riconosciuto. La nostra rivoluzione è avere ragione su questo sistema, e lo facciamo spulciando le carte, portando documenti, denunciando, facendo vedere i fatti. La mia vicenda è un simbolo di tutto questo. Di come siamo fatti. Noi siamo puliti, non gridiamo allo scandalo se ci accusano: noi rispondiamo con la verità. Questo è il Movimento 5 Stelle. Come ho sempre fatto, anche – e soprattutto – in questo caso, mi metto in gioco volentieri se può servire per l’ennesima volta a dimostrare l’enorme differenza morale ed etica che c’è fra noi cittadini del M5s e loro, politicanti di professione.

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