martedì 27 maggio 2014

Non tutti i mali vengono per nuocere - Analisi del voto europeo - Parte 2/La sconfitta

Passiamo ora alla riflessione politica, o almeno tentiamo di farne una, come sempre in maniera semplice e senza nascondersi dietro a un dito. 

A livello generale, la cosa che più dispiace, è l'aumento dell'astensione. Visto che dagli oltre 8 milioni di voti delle politiche, siamo calati sotto i 6 milioni, e dato che Forza Italia è calata rispetto alle politiche e che il PD è l'unico che è salito. Questo significa che tanti di quelli che avevano votato 5 stelle alle politiche, non sono andati a votare e qualcuno di loro (pochi, perché in termini assoluti di milioni di voti il dato politiche-europee del centrosinistra non varia di molto) avrà anche pensato di affidarsi allo show-man Renzi.

Quando arriva un risultato, bisogna, a mio parere, confrontarlo sia con le aspettative sia con i risultati precedenti. In questo caso, tutti noi del M5S abbiamo visto il risultato di ieri come una sconfitta ovviamente, sia perché ci aspettavamo di superare il 25% sia perché non ci aspettavamo una forbice così ampia rispetto al PD. Altri commenti sul risultato mi paiono superflui, poiché il fatto è questo.

Andare ad interpretare i motivi del perché e del per come tutto ciò sia accaduto, sarà compito di ognuno di noi, tutti assieme, visto che siamo una comunità e dobbiamo essere i maggiori critici di noi stessi.
Per essere critici fino in fondo, non possiamo però nemmeno dire che da oggi tutto è finito, perché i consiglieri continueranno a impegnarsi e a fare l'unica opposizione nei Comuni e nelle Regioni, i Sindaci saranno sempre con le porte aperte pronti ad ascoltare i cittadini che amministrano, i Parlamentari saranno ancora più desiderosi di migliorarsi e gli EuroParlamentari adesso ci daranno modo di conoscere il Parlamento Europeo, sconosciuto al 99% degli italiani.

Pensare ad un'escalation continua e senza flessioni era legittimo, ma purtroppo non è stato così. Come suggerisce un grande amico, che conosce il MoVimento dal 2010, questa sconfitta è stata un po' come prendere un gol in casa in una partita di Champions League, dove appunto i gol in trasferta valgono doppio. Avevamo segnato un gran gol l'anno scorso con il 25% e adesso il sistema ha segnato, perché pensavamo di aver già vinto la partita. Peccare di leggerezza può capitare a tutti, noi per primi. Quindi adesso ci aspetta la partita di ritorno e dovremo andare a giocare in trasferta, perché adesso tutti tifano PD. Dico tifano perché non credo che il 40% degli italiani che hanno votato abbia verificato l'effettiva realizzabilità delle promesse di Renzi, e quindi avrà modo di capire e di verificare se farà tutto ciò che ha promesso solo con il tempo. 

Durante questo periodo abbiamo modo di riorganizzarci, di discutere, di incontrarci e di capire cosa vogliamo fare da adesso in poi sapendo due cose: 1) in termini sostanziali, questo voto rappresentava più una spinta emotiva che una reale possibilità di cambiare radicalmente le cose, visto che: se avessimo vinto o comunque preso tanto, di fatto avremmo solo mandato più europarlamentari a Bruxelles, nulla di più, perché Renzi e Napolitano non avrebbero arretrato di un centimetro e dopo un po' gli italiani avrebbero potuto dire: cosa avete vinto a fare le europee se in Italia non riuscite a incidere? Mentre adesso la responsabilità è dell'uomo solo al comando: Renzi. 2) Le delusioni e le "sconfitte" nella vita hanno sempre portato una maturazione ulteriore. Nella mia vita ogni bastonata nei denti mi ha fatto molte volte tentennare, alcune cadere e quasi sempre piangere. Ma dopo le lacrime e il colpo incassato non ero più lo stesso di prima. Sentivo un miglioramento in me, dovuto proprio a quella bastonata, che ti fa capire che nella vita nulla ti viene regalato, ma tutto va conquistato con il lavoro, la fatica e lo studio. Per questo non ci possiamo fermare, perché questo risultato, come ogni male, non viene per nuocere ma per farci maturare e se non matureremo, dovremo giustamente farci da parte, non essendo riusciti ad essere "quel cambiamento che volevamo nel mondo". 

Il giorno prima delle elezioni il PD era arrabbiato e soprattutto preoccupato. Le facce dei politicanti di professione che da 60 anni governano questo territorio le ho viste chiaramente. Avendoli studiati nel corso di questi anni sono quasi certo che ora commetteranno l'errore di ritenerci finiti e perdenti per sempre. Meglio così. Meglio un avversario che ti sottovaluta, come alle amministrative dove fummo il secondo gruppo M5S in Italia come percentuale, come alle politiche dove a Codigoro ci fu il 30% dei consensi e il PD sotto. Siamo passati da 0 a 1135 voti, per raggiungere il picco dei 2415 alle politiche e attestarci ora a 1420 voti con le europee. Le amministrative sono un'altra cosa lo sappiamo, quindi a questo punto bisogna fare il massimo per arrivarci pronti, perché lì o si vince o si vince. Ma per essere pronti, bisogna che ci sia veramente la volontà di tante persone, altrimenti diremo con serenità ai codigoresi, che è stato tutto bellissimo (senza alcuna ironia), tranne la mancata partecipazione a costruire una nuova lista per le amministrative. A quel punto, come sempre, ci guarderemo e sorrideremo, perché nella vita non si può avere tutto, dal momento che già abbiamo fatto e stiamo facendo più di quanto avessimo mai potuto immaginare.

Stay tuned e soprattutto fatevi avanti!

P.S. Non dimentichiamo il nostro famoso motto: Loro non si arrenderanno mai. Noi neppure!

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